Ancora una volta il creatore fiorentino, che da decenni precede i tempi nel campo dell’abbigliamento e della calzatura, aprendo la strada a invenzioni che vengono poi regolarmente ricopiate dagli stilisti e dal pret-à-porter, è riuscito a stupire facendo indossare alle sue modelle un tipo di vestiario sicuramente destinato ad avere un largo seguito nelle tendenze dei tempi a venire.
Quello che colpisce in questa nuova invenzione definita “stivale-vestito”, è la semplicità dell’idea.
Si tratta di uno stivale in pelle che si alza a fasciare la persona fino a raggiungere il punto di vita dove si chiude in una cintura arricchita da una serie di eleganti contenitori destinati a racchiudere tutto quanto occorre a una donna per farsi e mantenersi bella nell’arco della giornata.
E’ una invenzione che vale quella dell’unisex presentata da Albion quasi mezzo secolo addietro sulle passerelle internazionali e che influenzò rapidamente l’uso quotidiano dell’abbigliarsi.
Fra gli specialisti e fra chi studia il diffondersi fra le genti di modi e costumi, sono ancora vive le sensazioni provocate dalle prime apparizioni delle tute lunari, degli abiti manifesto, delle sexicorazze ecologiche che sfilarono a New York nell’aprile del 1971 e delle scarpe grattacielo nel marzo 1973.
Albion ha voluto anche in questa occasione dare un significato in più alla sua manifestazione, e lo ha fatto con l’accrescere il numero di modelle di colore della sfilata.
“Ho voluto così esprimermi chiaramente sui recenti episodi di razzismo avvenuti nei campi di calcio”, ha dichiarato. Aggiungendo: “E’ inutile che dica quanto io li ritenga indegni”.