«Il "tubone", il progetto di circonvallazione nord di Firenze, è stato depennato nei giorni scorsi dal piano delle opere pubbliche della Provincia e ora ne chiediamo la definitiva cancellazione con lo stralcio dal piano strutturale del Comune di Firenze». E' questa la richiesta che i gruppi di Unaltracittà/Unaltromondo, Rifondazione Comunista e Verdi, insieme ai rappresentanti di Legambiente, Italia Nostra, WWF, Cantieri Solidali delle Piagge, il Coordinamento dei Comitati Cittadini di Firenze rivolgono alla giunta e al consiglio comunale.
«Se la Provincia non considera più il Tubone come una priorità - hanno aggiunto - perchè il Comune dovrebbe ancora valutare la circonvallazione nord come un progetto strategico e come "invariante strutturale programmatica" nel Piano strutturale, anche in considerazione della forte e netta avversione a questo progetto manifestatasi in modo chiaro durante i numerosi incontri del percorso partecipato sul piano strutturale? E' un'opera faraonica in netto contrasto con la "cura del ferro" - concludono - dal forte impatto ambientale e dal notevole costo finanziario, oltre 350.000 milioni di euro, che deve essere stralciata definitivamente dal piano strutturale».
«Le dichiarazioni degli esponenti di Unaltracittà/Unaltromondo e di Rifondazione Comunista sono strabilianti.
Sembra quasi che vivano in un'altra città e in un altro mondo se non si accorgono quanto sia indispensabile la circonvallazione nord di Firenze, il cosiddetto "tubone"». Lo ha detto il consigliere della Margherita Marco Carrai secondo il quale «solo chi vive in un'altra città o in un altro mondo può considerare peggiore, dal punto di vista ambientale, l'impatto di una galleria che collega Varlungo con Castello rispetto allo smog e al traffico in Firenze». «Da questa opera- ha sottolineato Carrai - ne trarrebbero vantaggi ambientali, sociali ed economici non solo i fiorentini ma anche tutti coloro frequentano la città per motivi di studio e lavoro.
Ancora più assurdo è affermare che il progetto è stato depennato dal piano delle opere pubbliche della Provincia: non c'è mai stato. Importante è invece affermare ancora una volta che bene ha fatto l'amministrazione comunale, insieme all'Ente Cassa di Risparmio di Firenze, a far predisporre un piano di fattibilità progettuale che poi sia sottoposto a tutti i soggetti interessati, Provincia compresa, per la sua realizzazione».
«Siamo curiosi di vedere se in consiglio comunale gli esponenti della maggioranza saranno capaci di mantenere le promesse fatte ai cittadini del comitato "Ex Panificio Militare - via Mariti"».
E' quanto hanno dichiarato i consiglieri di Alleanza Nazionale Stefano Alessandri e Giovanni Donzelli e la consigliera di AN al Quartiere 5 Chiara Moretti. «All'assemblea pubblica di ieri sera alla parrocchia dell'Ascensione -hanno ricordato i tre esponenti di Alleanza Nazionale - molti consiglieri del centrosinistra hanno promesso di far approvare una mozione che, tra l'altro, impegna l'amministrazione ad approfondire il processo partecipativo sin qui svolto e in atto sull'area del ex panificio militare, che deve essere proseguito con i cittadini del quartiere, eventualmente con il coinvolgimento dell'universita di Firenze e di altri soggetti pubblici, dal punto di vista architettonico, della bioedilizia e della tutela della salute dei cittadini.
Alleanza Nazionale, dal canto proprio, garantirà con coerenza il proprio appoggio alle richieste dei cittadini».