E' stato presentato, questa mattina, alla commissione per le politiche sociali e della salute il programma della giornata mondiale di prevenzione all'Aids che si terrà il prossimo primo dicembre. «Sono previste molte iniziative - ha spiegato la presidente della commissione Susanna Agostini - che daranno l'avvio al nostro impegno per la raccolta fondi, promossa dal Presidente del Sudafrica Nelson Mandela. Per l'occasione abbiamo anche ristampato una vignetta che Sergio Staino donò nel 2002 alla commissione.
La nostra sarà una campagna di sensibilizzazione di rete che vede lavorare insieme tanti protagonisti: istituzioni, operatori dell'amministrazione comunale, dell'azienda sanitaria locale, cooperative sociali, "operatori di strada" come CAT, Porte aperte e associazioni e volontariato attive in Italia e in Africa, nei centri e nelle carceri, tra cui LILA, Associazione Insieme, IREOS, Chille de la Balanza, Arcigay, Cesvot. Altri se ne aggiungeranno nei prossimi giorni». «Anche se a Firenze ed in Italia siamo riusciti a mantenere alto il livello di guardia e a frenare il contagio - ha aggiunto Susanna Agostini - non possiamo nasconderci le dimensioni di questo flagello: per eliminarlo siamo chiamati tutti a fare di più.
Il primo atto della comunità mondiale, scontrandosi con le multinazionali del farmaco, dovrà essere quello di garantire specialità retrovirali ai malati di AIDS a costi compatibili con l'economia locale, a cominciare dalle donne in stato di gravidanza. Dai dati dell'Onu, presentati a Ginevra, emergono numeri allarmanti. Cinque milioni i nuovi casi di infezione da Hiv registrati nel 2005 nel mondo, equivalenti a 40 milioni e 300mila soggetti di cui solo quest' anno oltre tre milioni sono coloro che hanno perso la vita.
Di queste oltre mezzo milione i bambini. Ma, come sostiene Mandela, la zona più colpita resta comunque l'Africa sub-sahariana, con un totale di 25 milioni e 800 mila sieropositivi: solo quest'anno i nuovi contagi sono stati 3 milioni e i morti 2 milioni e 400 mila. A essere colpite dall'Aids sono in maggioranza le coppie eterosessuali e ancora soprattutto le donne. Nel 2005 si contano quasi 17 milioni di sieropositive, un milione di più rispetto al 2003. Di queste 13 milioni e mezzo vivono nell'Africa sub-sahariana, ma il loro numero è cresciuto ovunque, con picchi preoccupanti nell'Europa e nell'Asia centrale».
«Grazie agli sforzi fatti finora sul campo della prevenzione - ha concluso la presidente della commissione sanità - è aumentato l'utilizzo dei preservativi, si è abbassata l'età media del primo rapporto sessuale e si è ridotto il numero dei partner. Ma tutto ciò non è bastato ad arginare l'aumento di infezioni nel mondo. Resta il fatto, però, che il numero di nuove infezioni da Hiv nel 2005 è il più elevato mai registrato in un solo anno dall'inizio dell'epidemia. Ci impegneremo affinché anche la giornata del primo dicembre diventi una maratona di formazione ed informazione: gli sforzi per la prevenzione devono essere considerati ''di massima urgenza'' per la salute della comunità».
(mr)