"Cari amici della Val di Susa vi inviamo questo messaggio in occasione del coraggioso sciopero contro la realizzazione della TAV proclamato da tutta la vostra vallata per il 16 novembre -scrivono il Circolo Legambiente Mugello e Legambiente Toscana, in occasione dello sciopero di oggi in Val di Susa, con l'adesione di associazioni, forze politiche e cittadini- La vostra battaglia, così unitaria e così sentita da tutta la gente che è rimasta a vivere tra le montagne, è il segno evidente del grande amore per il territorio che si abita, per il paesaggio che lo contraddistingue, per l’ambiente che lo circonda.
Questi beni sono da tanti considerati orpelli inutili del vivere quotidiano ma sono -prosegue il messaggio è stato inviato al Circolo Legambiente Val di Susa- per noi che vi scriviamo e per voi che state conducendo una difficile battaglia, valori irrinunciabili.
Ed oggi più che mai siamo convinti dell’importanza della difesa dell’ambiente: oggi che tiriamo le somme della devastazione che il Mugello ha subito con la realizzazione della TAV.
Il danno più grave e irrecuperabile lo ha subito l’assetto idrogeologico. Come è noto la escavazione delle gallerie ha desertificato quasi 60 Kmq di territorio mugellano prosciugando torrenti, seccando sorgenti, inaridendo pozzi. A ciò si aggiungano i gravi inquinamenti alle qualità delle acque, gli inquinamenti di falda, i rifiuti stoccati come semplici materiali inerti, ecc.
L’elenco dei danneggiamenti inferti al Mugello e ai sui abitanti è lunghissimo e non ancora definitivo: infatti attualmente dalle gallerie fuoriescono più di 400 litri al secondo di acqua e temiamo un ulteriore ampliamento dell’area soggetta a drenaggio di falda.
Ancora oggi non si hanno notizie in relazione alla messa in sicurezza delle gallerie e quindi alla necessità di altre escavazioni per l’allargamento delle gallerie stesse.
Contro CAVET il consorzio che realizza l’opera per conto di TAV è in atto un grande processo a Firenze che ha costituite come parti civili i comuni del Mugello, la Regione Toscana, il Ministero dell’Ambiente, le Associazioni ambientaliste, tantissimi cittadini danneggiati e mai risarciti. Quel processo è la conferma delle abnormi carenze dei progetti del 92 e del 95 negli studi idrogeologici, nella gestione dei materiali di risulta e dei fanghi, nella cantierizzazione. Nel progetto preliminare del 92 mancavano stime di portata, dati sui pozzi, sulle falde, le previsioni di impatto sul sistema drenante, venivano descritte superficialmente le fasi di cantierizzazione.
Eppure il Ministero dell’Ambiente (oggi costituito parte civile) il 13 giugno 1995 espresse un parere favorevole al progetto esecutivo che non risolveva gran parte delle problematiche emerse nel 92.
Furono insomma avallate le enormi e ingiustificate carenze progettuali, non fu tenuto in alcun conto la componente ambientale, paesaggistica, territoriale.
Gli errori progettuali, l’accondiscendenza del Ministero, la superficialità (anche dettata dal tentativo di contenimento dei costi) nell’esecuzione dei lavori ha prodotto un disastro ambientale di grandi proporzioni.
Oggi possiamo dire che la TAV in Mugello ha provocato un danno di oltre 8 miliardi di Euro (calcolato nel 2003 sull’ex art.
18 Legge 349/86), che si potrebbe considerare il prezzo che l’ambiente e la collettività sono costretti a pagare per ottenere un risparmio di soli 22 minuti nella percorrenza del tratto ferroviario tra Bologna e Firenze.
Abbiamo voluto ricordare alcuni passaggi emblematici delle vicende TAV accadute nel Mugello (e per lo più ignorate o falsificate dai mass media) perché sono esemplificative di come il paese Italia affronta le proprie necessità siano esse relative ai trasporti o ad altri settori.
Con incredibile superficialità o sulla spinta di interessi di lobbies che il paese Italia oggi non si può più permettere pena la distruzione di quel po’ di ambiente ancora integro e il tracollo finanziario.
La vostra battaglia in Val di Susa è la nostra che tutti i giorni combattiamo per aiutare la nostra vallata a non capitolare sotto i colpi della TAV, della variante di valico, della ipotizzata bretella autostradale Barberino-Incisa".