Nessuna manovra fiscale che vada a gravare sulle tasche dei cittadini, una rimodulazione dell'indebitamento, una verifica dei valori catastali e un attento contenimento della spesa come del resto già manifestato. Queste le linee guida del bilancio di previsione 2006 illustrate ieri dall'assessore al bilancio Tea Albini, che annuncia: "Nella seduta di giunta del 22 novembre verrà approvato il bilancio che poi andrà in discussione in consiglio comunale il 19 dicembre per l'approvazione definitiva, indipendentemente dal varo da parte del Parlamento della Legge Finanziaria 2006".
"Il Comune di Firenze - sottolinea l'assessore Albini - si appresta a definire un bilancio che già lo scorso anno ha fatto registrare tagli di circa 30 milioni di euro alle proprie spese. Un bilancio che tiene conto della necessità di continuare a garantire una certa tranquillità per i servizi che verranno offerti e che, lo dico senza timore di essere smentita, se non intervenisse la Finanziaria saremo nelle condizioni di mantenere. Perché il bilancio che stiamo costruendo avrà due caratteristiche.
Quella di definire la propria capacità di entrata e a tal proposito abbiamo ipotizzato un percorso che prevede la rinegoziazione dell'indebitamento approfittando dell'andamento favorevole dei tassi. L'altro punto che stiamo analizzando riguarda la rivalutazione catastali che derivano da interventi su immobili, che hanno cambiato la loro categoria catastale. Non ci saranno incrementi né di tariffe né altre imposizioni fiscali". "Perché anche se potessimo disporre di risorse ingenti - spiega ancora l'assessore al bilancio - il Comune di Firenze potrebbe spendere un massimo di 528.007.131 milioni di euro, con tagli che per quest'anno sono quantificabili attorno ai 19 milioni di euro".
E su questa ultima voce l'assessore Albini intende ribadire un concetto: "Questo Comune applicherà il taglio delle spese della politica, alle consulenze e a tutte quelle che vengono definite come 'rappresentanza'. Ma siamo in presenza di cifre che sono molto lontane dai 19 milioni di euro di cui abbiamo bisogno. Taglieremo ove possibile queste voci, ma vorrei ribadire che le Finanziarie non si fanno in questo modo". A questo proposito l'assessore Albini commenta la sentenza della Corte Costituzionale che definisce illegittimi i tagli per Regioni ed Enti Locali: "Valuteremo la portata della sentenza soprattutto se avrà riflessi sull'emendendamento alla Finanziaria.
E vorrei ribadire il significato politico che esprime la sentenza della Corte Costituzionale secondo cui 'la legge statale può stabilire solo un limite complessivo, che lascia agli enti stessi ampia libertà di allocazione delle risorse fra i diversi ambiti e obiettivi di spesa'. Concetto ripetutamente espresso dagli Enti Locali". L'assessore Albini indica quali siano le spese che potranno essere monitorate: "Quelle relative all'organizzazione, alla cosiddetta macchina comunale e appronteremo un lavoro rivolto agli assessorati e alle direzioni sull'impiego dei relativi budget e le modalità temporali di impiego.
Già quest'anno il Comune di Firenze ha fatto moltissimo. Continueremo a farlo". Prima delle linee guida per il 2006, l'assessore Albini ha analizzato l'assestamento di bilancio dell'anno in corso. "E' evidente - ha spiegato l'assessore Albini - che c'è uno stretto legame fra l'assestamento di bilancio 2005 e le linee guida per il 2006. L'assestamento fa l'esame delle minori e maggiori entrate e delle maggiori i minori spese. La differenza fra queste voci ammonta a circa 14 milioni di euro. Essenzialmente le minori entrate riguardano il mancato trasferimento relativo al trasporto pubblico locale che ammonta a circa 7 milioni di euro e altre voci minori, mentre le maggiori spese afferiscono principalmente ai costi del personale in virtù del rinnovo del rinnovo del contratto di lavoro sia a livello nazionale che decentrato.
Con queste due grandi voci cui si aggiungono le altre, utilizzeremo l'avanzo di amministrazione 2004 per coprire questa differenza da finanziare". Nel dettaglio, la differenza da finanziare fra il totale di minori entrate (7.876.810 di euro) e le maggiori spese (6.265.277 euro) ammonta a 14.142.087 di euro.