(Firenze,4 novembre) La musica di Luigi Dallapiccola è universalmente riconosciuta come una delle pietre miliari del Novecento . Il suo percorso dodecafonico si è articolato nel segno di un’importante produzione teatrale . Da Volo di notte del 1939 a Marsia ,a Il Prigioniero , a Job del 1950 sino a Ulisse del 1968 che è forse il suo capolavoro assoluto , e una delle opere più importanti del Novecento . Adesso una mostra in corso nel Salone del Fiorino della Galleria d’arte moderna di Palazzo Pitti intende ricostruire la vita di musicista e di intellettuale del '900 di Luigi Dallapiccola .
Si tratta di una vasta campionatura di documenti (circa 250, e tipologicamente assai differenziati ) che evidenzia la ricchezza dell' esperienza e l' eco internazionale del suo operato. Per la prima volta, inoltre, sono esposti in modo completo i documenti del fondo Dallapiccola ,conservato al Gabinetto Vieusseux. Nel dettaglio si tratta di autografi,autografi musicali, partiture a stampa, diplomi e riconoscimenti, lettere, fotografie, libri, locandine, manifesti e programmi di sala. E ancora bozzetti di scena e figurini relativi alle prime rappresentazioni o alle riprese piu' significative dei suoi lavori teatrali, nonchè quadri e disegni appartenuti alla sua collezione.
Da segnalare i bellissimi bozzetti di Fernando Farulli per Volo di Notte (1964) e per Ulisse(1968). Dallapiccola, istriano di nascita, dal 1922 ebbe Firenze come città di adozione ma non si chiuse al mondo. ''Non limitò la sua ricerca a diffondere il sistema della dodecafonia - ha spiegato la curatrice Mila De Santis - ma si mantenne aperto ad ogni confronto possibile, cosa rara nel suo ambiente, dando respiro internazionale alla sua attività di musicista''. Dallapiccola importò la ricerca delle avanguardie musicali europee in Italia svecchiando il panorama artistico nazionale, come è verificabile nella mostra che, significativamente, è intitolata ''Ricercare.
Parole, musica e immagini della vita e dell' opera di Luigi Dallapiccola''. Insieme ai maestri viennesi Berg, Schonberg e Webern, Dallapiccola è da considerare uno dei padri della dodecafonia, a cui ha apportato un contributo personale particolarmente significativo tanto che la sua musica è riconosciuta come una delle pietre miliari del '900 . La sua è stata una figura guida per tutta una generazione, da Luigi Nono a Luciano Berio. La rassegna , in corso sino al 31 dicembre ,è stata promossa dalla Galleria d' Arte Moderna di Palazzo Pitti, con la collaborazione del Gabinetto Vieusseux e della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze.
L' organizzazione è di Eventi Pagliai. Il Catalogo edito da Pagliai Polistampa è un accurato strumento per comprendere la personalità e l’opera del grande compositore, uno straordinario viatico per la lettura di questa bella mostra , che si configura come l’evento più importante e completo mai dedicato a Luigi Dalla piccola.
Alessandro Lazzeri