L’iniziativa, promossa dall’ Assessorato all’ Urbanistica del Comune di Firenze, dalla Sezione edilizia di Assindustria Firenze, dalla Rivista AND fa parte di un ciclo di incontri che vede la partecipazione di professionisti di fama internazionale che hanno eletto Firenze come laboratorio ideale per il confronto sull’architettura contemporanea.
L’idea di fondo è fare di Firenze un punto di riferimento per il dibattito culturale sui cambiamenti delle realtà urbane e sulle scelte strategiche da compiere per far coesistere la forte connotazione storico artistica delle nostre città con le sfide della contemporaneità.
Firenze può in questo senso apparire come il luogo ideale, un nuovo laboratorio di idee, per aprire un dibattito su questi temi: attraverso un architetto contemporaneo si vuole gettare lo sguardo su una realtà urbana che sta effettuando delle scelte strategiche per far coesistere la modernità e il suo essere città storica, libro di pietra, luogo della memoria dalla fortissima connotazione medievale e rinascimentale.
Già il primo incontro con l’architetto Jean Nouvel ha posto le basi di un proficuo scambio culturale tra la città e uno degli esponenti di spicco per l’architettura mondiale; in seguito con Rafael Moneo e Roger Diener, sono stati al centro del dibattito i concetti di tradizione e modernità, di contesto storicizzato e innovazione.
E’ quindi la volta di un grande esponente dell’ architettura contemporanea che ha portato l’architettura italiana oltre le frontiere del nostro Paese, Massimiliano Fuksas, l’ architetto e insieme artista che volutamente si confronta con le forti realtà costruite delle nostre città e le sfida esaltandole con opere sicuramente uniche.
Fuksas affronterà questi concetti, visti anche attraverso la sua lunga esperienza professionale ed i suoi lavori nelle principali città europee, l’ultimo dei quali, realizzato, è il progetto del nuovo polo Fiera di Milano.
Massimiliano Fuksas, classe 1944, ascendenza lituana, romano di nascita e parigino d’adozione, apprende la pittura nello studio di Giorgio de Chirico e l’architettura da Bruno Zevi presso La Sapienza dove si laurea nel 1969. Avvia atelier a Roma, Parigi e Vienna, rispettivamente nel 1967, 1989 e 1993.
Ha recentemente aperto un nuovo studio a Francoforte. Riceve il premio alla carriera “Vitruvio International a la Trayectoria” nel ’98 a Buenos Aires e nel 1999, a Parigi, il Grand Prix d’Architecture Française; l’anno successivo viene nominato Accademico Nazionale di San Luca ed insignito Commandeur de l’Orde des Arts et des Lettres de la République Française. È direttore della VII Biennale Internazionale di Architettura di Venezia “Less Aesthetics, More Ethics” (1998-2000).
Nel 2002 è insignito dell’ Honorary Fellowship dell’AIA (American Institute od Architects). Da gennaio 2000 cura la rubrica di architettura del settimanale "L’Espresso" fondata da Bruno Zevi.
La carriera accademica di Massimiliano Fuksas include l’insegnamento in numerose università, tra le quali la Staadtliche Akademie der Bildenden Kunste di Stoccarda, l’Ecole Spéciale d’Architecture di Parigi, l’Akademie der Bildenden Kunste di Vienna, la Columbia University di New York e la Sapienza di Roma.
Dal 1994 è consulente in architettura per la Urban Commission di Berlino (Beirat für Stadtgestaltung) e per la Urban Commission di Salisburgo (Gestaltungbeirates).
Da molto tempo è coinvolto nello studio dei problemi urbani, in particolare quelli relativi ai sobborghi. Prevalgono i progetti pubblici e solo recentemente realizza architetture “verticali”.
La fase progettuale inizia su tela, successivamente il progetto viene “diluito” e semplificato attraverso numerosi plastici.
Afferma di investire molte risorse sui modelli, ne realizza anche sei o sette al giorno. Non ama lavorare su piante e prospetti che fa invece scaturire dalle sezioni. «Se ti abitui a leggere le sezioni riesci a vedere tutto, parti dallo spazio interno e vai all'esterno, costruisci l'esterno dall'interno».
Il confronto fra idee di città, architetti e territorio è la mission principale della rivista And, che si propone come luogo di confronto culturale tra professionisti e urbanisti.
Tematiche che la rivista intende veicolare non solo attraverso il mezzo cartaceo, ma anche attraverso occasioni pubbliche di dibattito con i protagonisti dell’architettura contemporanea.