FIRENZE "La Tela di Aracne è il nome evocativo per un progetto che vuole incentivare l'imprenditoria femminile nel settore del tessile artigianale dell'area mediterranea, sviluppando competenze, tecniche e creatività", lo ha affermato Ambrogio Brenna, asessore alle attività produttive della Regione Toscana commentando la presentazione avvenuta a Perugia del programma di seminari e workshop "Intraprendere al femminile nel settore tessile" previsto dal progetto "Tela di Aracne" e cofinanziato dal programma europeo "Interreg Medocc".
"Si tratta di una rete - ha continuato Brenna - che è attiva su valori importanti per il settore produttivo: la salvaguardia e la promozione del tessile artigianale e industriale declinato al femminile, nel rispetto delle regole comunitarie verso la trasparenza e la parità di condizione sul mercato e con la necessaria sensibilità in tema di responsabilità sociale." Il progetto Tela di Aracne è promosso dalle Regioni Toscana (capofila), Umbria, Emilia Romagna, Calabria, Sicilia, dal Museo del Tessuto di Prato, e coinvolge istituzioni ed enti del Marocco, Spagna Francia Tunisia e Grecia che lavorano in rete, sperimentano e sviluppano insieme creazioni tessili all'interno di musei atelier specializzati frutto delle diverse culture di appartenenza.
Le protagoniste del progetto avranno l'opportunità di confrontarsi, unendo la forte tradizione di alcune regioni con la predisposizione verso nuove tecnologie di altre, con la comune prospettiva di lasciare un grande spazio d'intervento all'espressione della creatività femminile. Per l'assessore Brenna il binomio originale perseguito dal partenariato è costituito da musei ed imprese. "I musei, detti "atelier", costituiscono dei laboratori nonché dei luoghi di incontro, di scambio, di dimostrazione e promozione; affiancando la cultura alla dinamica imprenditoriale, avvicinando il sapere alla sperimentazione, favorendo la creazione di nuovi mestieri e migliorando la conoscenza sulla gestione d'impresa.
Le idee innovatrici selezionate si svilupperanno grazie a degli incubatori creati ad hoc per accompagnare le nuove imprenditrici nell'avvio della loro attività." (cl)