Firenze, 12 Ottobre 2005- Il vicesindaco del comune di Campo nell' Elba, Enrico Graziani, è stato arrestato stamani dalla Guardia di Finanza dell'isola.
«A Campo nell’Elba si sciolga la giunta e si torni alle urne per ripristinare legittimità e democrazia». E’ quanto chiede il Presidente provinciale di Alleanza Nazionale Marcella Amadio, che è anche Consigliere di An sia in Regione Toscana che al Comune di Livorno, alla luce dell’arresto del vicesindaco di Campo nell’Elba Enrico Graziani.
Proprio la Amadio, insieme alla vicepresidente della Commissione parlamentare antimafia on.
Angela Napoli, era stata già nel 2002 la prima a sollevare sospetti sulla gestione urbanistica di Campo nell’Elba. «Il tandem Amadio-Napoli evidentemente ha funzionato – commenta ora Amadio – segno che siamo riusciti a creare un raccordo istituzionale fra il territorio e il governo. All’epoca, le reazioni della giunta di Campo furono sdegnose e sdegnate. Invece, a quanto pare, c’era poco da fare gli schizzinosi perché noi avevamo ragione da vendere».
Da quel grido d’allarme di Amadio e Napoli, sono passati tre anni scanditi da altrettante interrogazioni parlamentari presentate sul caso di Campo nell’Elba dalla vicepresidente della commissione antimafia.
L’ultima risale al 27 luglio scorso: «Nel suo documento – racconta Amadio – l’onorevole Napoli richiedeva per l’ennesima volta l’insediamento, a Campo nell’Elba, di una Commissione di accesso. Si tratta – spiega ancora la Presidente provinciale livornese di An – di un organismo che serve a verificare l’esistenza dei presupposti necessari al commissariamento del comune».
Per motivare la propria richiesta, la Napoli ripercorre le tappe della vicenda ricordando che «fin dall’agosto 2002 il sindaco, gli assessori e alcuni consulenti della giunta erano stati inquisiti per abuso d’ufficio e turbativa d’asta».
Non solo. La Napoli ricorda che «Graziani aveva già avuto una condanna per abuso edilizio quando ancora non rivestiva l’attuale carica», carica che per inciso comprende proprio la delega all’urbanistica. «Il piano strutturale – ricorda ancora l’interrogazione parlamentare – il Peep, l’impianto di teleriscaldamento, l’ecocentro e il cementificio abusivo vedevano indagati tra gli altri il sindaco Antonio Galli e l’assessore ai lavori pubblici e all’urbanistica Enrico Graziani».
La Napoli che fece? All’epoca sollecitò attraverso la stampa il prefetto di Livorno Gallitto ad intraprendere azioni ispettive sull’attività amministrativa di questo comune. Figurarsi: proprio Gallitto è stato a sua volta inquisito per la vicenda assieme a Pesce, al cugino dell’ex sindaco di Livorno Lamberti ed altri soggetti. Il suo processo è stato rinviato proprio oggi a Genova. In effetti, racconta oggi Amadio, «con un atto del 4 dicembre 2003 la Napoli evidenziò come incomprensibile fosse il mancato intervento e controllo sull’attività del comune di Campo nell’Elba da parte dell’ex prefetto Gallitto».
Insomma, una vera e propria matassa che la Napoli non esitò a definire «sistema mafioso».
Così, oggi la Amadio torna alla carica chiedendo al sindaco e all’intera giunta di compiere un passo indietro per consentire il ritorno alle urne.