No all'inceneritore è il grido che si leverà sabato 1 ottobre -alle ore 15.00- dal Piazzale della Motorizzazione, in loc. Osmannoro, alla manifestazione contro l'inceneritore indetta dai Comitati della Piana. Dietro lo slogan Non Bruciamoci il Futuro, tutte le associazioni che da anni si battono per la salvaguardia della salute pubblica e del territorio invitano la cittadinanza a partecipare al corteo e far sentire la propria voce su di un problema tanto grave e sulla pericolosità delle soluzioni proposte.
ieri in Palazzo Medici Riccardi il Presidente della Provincia Matteo Renzi, il Sindaco di Firenze Leonardo Domenici, il Presidente dell’ATO 6 Riccardo Gabellini ed il Sindaco di Sesto Fiorentino Gianni Gianassi hanno sottoscritto l’accordo che individua in via definitiva il sito dell’impianto previsto dal Piano provinciale di smaltimento dei rifiuti, e dal Protocollo firmato il 2 agosto, nell’area di Case Passerini nel Comune di Sesto Fiorentino. All’indomani della decisione sulla localizzazione del termovalorizzatore nella zona di confine tra Sesto Fiorentino e Campi Bisenzio il sindaco di Scandicci, Simone Gheri, dichiara di “apprezzare molto la scelta compiuta, e che ora è necessario velocizzare l’attuazione dell’intero Piano provinciale e la costituzione di un gestore unico che sia capace di agire ed essere punto di riferimento su scala regionale”.
«Leonardo Domenici, Matteo Renzi, Gianni Gianassi, sindaco di Sesto Fiorentino e Riccardo Gabellini, presidente dell'Ato 6 si sono resi oggi responsabili di un atto contro la salute dei cittadini che abitano e vivono in tutta la Piana fiorentina -afferma Ornella De Zordo, capogruppo di Unaltracittà/unaltromondo-
Firmando l'accordo per costruzione del nuovo inceneritore nell'area di Case Passerini hanno condannato molti fiorentini ad un ambiente dalla salubrità peggiore di quanto già oggi non sia.
Hanno ignorato i preoccupanti risultati emersi dalla VIS relativamente alla situazione ambientale della Piana e allo stato di salute dei suoi abitanti; hanno ignorato i dati della ricerca Biggeri che dice che nella Piana con l'inceneritore si muore tra l'84% e il 126% in più; hanno inoltre deliberatamente ignorato il crescente dissenso e la massiccia mobilitazione della popolazione e del comune di Campi Bisenzio. Si tratta di un atto di arroganza politica pari solo alla vendita di Publiacqua ad Acea avvenuta nei giorni scorsi.
Anche in quella vicenda è stata ignorata l'opinione di coloro che hanno lavorato per una legge popolare di ripubblicizzazione, partecipata, dal basso. Unaltracittà/Unaltromondo sarà dunque presente l'1 e l'8 ottobre prossimi alle manifestazioni contro l'inceneritore indette dai Comitati della Piana e invita tutti coloro che credono in una gestione dei rifiuti con la Strategia Rifiuti Zero e che combattono le ecomafie a scendere in piazza contro questi amministratori capaci solo di atti di forza e incapaci a quanto pare di governare la complessità della nostra società.
Il primo appuntamento è per sabato 1° ottobre alle ore 15.00 presso il Piazzale della Motorizzazione all'Osmannoro».
"La decisione di costruire il termovalorizzatore a Case Passerini rappresenta un positivo passo avanti nella gestione dei rifiuti nell'area metropolitana fiorentina -affermano il Presidente del Club degli Amici della Terra di Firenze, Michele Salvadori, e il Presidente degli Amici della Terra - Toscana, Sergio Gatteschi- Si tratta della localizzazione più logica, data la vicinanza con gli impianti di trattamento dei rifiuti e con la discarica già presenti nella stessa area: il traffico di camion sarà così limitato, con ovvie ricadute rispetto anche alla situazione odierna, che vede il transito quotidiano verso le discariche di Peccioli (Pisa) e Terranuova Bracciolini (Arezzo).
Ora occorre un ulteriore sviluppo delle politiche sui rifiuti: gli Amici della Terra propongono un patto tra amministratori, cittadini, associazioni di categoria, associazioni ambientaliste, per ridurre i rifiuti e differenziarne la maggiore quantità possibile, nonchè perchè la costruzione e la gestione dell'impianto sia la migliore possibile. Le prescrizioni per le compensazioni ambientali nella zona dovranno essere rispettate scrupolosamente,e dovrà essere costruito un rapporto trasparente e quotidiano perchè ogni cittadino possa conoscere esattamente quantità e qualità delle emissioni.
Da tempo è evidente che i rischi derivanti dall'incenerimento dei rifiuti sono stati superati dal pretrattamento dei rifiuti stessi ( già pretrattati da anni a Firenze), dal miglioramento delle tecnologie, dalla raccolta differenziata, da un impianto legislativo europeo molto severo riguardo i limiti delle emissioni: dispiace che un ecologismo votato al no a tutto, sia politico che di alcune associazioni e comitati, non prenda atto del fatto che il trattamento dei rifiuti, con la raccolta differenziata seguita dall' incenerimento con recupero di energia della parte residuale, ha risolto il problema dello smaltimento nel Nord Italia come a Poggibonsi, a Parigi come a Vienna, senza che alcuna organizzazione, governativa o meno, dovesse rilevare danni alla salute della popolazione residente.
Dispiace infine che si tenti di alimentare le paure dei residenti e di specularci politicamente, approfittando delle difficoltà delle pubbliche amministrazioni, usando dati assoltamente non veritieri, sia sulle emissioni che sulle ceneri: è ovvio che quindi gli Amici della Terra non parteciperanno alla manifestazione del primo ottobre a Campi, basata sull'allarmismo ingiustificato e sulla demagogia.
“Ci teniamo a ribadire l’importanza della scelta della termovalorizzazione – afferma il segretario provinciale dielle, Nicola Danti – che è ad oggi l’unico sistema possibile e ambientalmente sostenibile in grado di risolvere il grave problema dello smaltimento dei rifiuti che sta diventando una vera emergenza per tutto il territorio fiorentino.
Apprezziamo inoltre il senso di responsabilità del presidente della Provincia Matteo Renzi, del sindaco di Firenze Leonardo Domenici, del presidente dell'Ato 6 Riccardo Gabellini e dal sindaco di Sesto fiorentino Gianni Gianassi, che hanno dimostrato di essere una classe politica all’altezza, capace di prendere decisioni importanti e necessarie anche se all’apparenza impopolari. La Margherita di Firenze, inoltre, condivide la scelta di Case Passerini, considerandolo il luogo più idoneo sia in termini economici che ambientali.
Ma il lavoro non finisce qui. Bisogna ora lavorare a una veloce progettazione dell’impianto e, contemporaneamente, alla realizzazione di tutte quelle opere collaterali necessarie per il miglior inserimento nel contesto ambientale del termovalorizzatore”.
I vertici di Unione Commercianti di Prato e di Legambiente si sono incontrati stamani per affrontare le questioni legate alla realizzazione del termovalorizzatore.
Un faccia a faccia, quello tra il direttore dell’Unione, Riccardo Diddi, e il presidente di Legambiente, Franco Di Martino, che si è concluso con una sostanziale condivisione delle proposte di Legambiente per la realizzazione del termovalorizzatore.
Una posizione già espressa in passato dall’Unione Commercianti che ha più volte sollecitato gli enti locali a dare un’accelerata al processo di realizzazione. Oggi, questa opinione, viene condivisa dall’associazione ambientalista. “Ritengo opportuno dotare finalmente l’area pratese di un termovalorizzatore – spiega Diddi – questo servirà ad ottimizzare il servizio e ad abbassare i costi della Tariffa di Igiene Ambientale sulla quale pesa soprattutto la voce smaltimento. Voce che si sgonfierebbe se avessimo a disposizione un impianto per chiudere il ciclo dei rifiuti anziché sottostare a tasse, tributi e costi vari per smaltirli altrove”.
Il direttore dell’Unione Commercianti, pur avendo in passato partecipato ad incontri con l’Asm, azienda che gestisce la Tia, e con l’amministrazione comunale al fine di contenere l’aumento provocato dal passaggio da tassa a tariffa e pur continuando a chiedere che si intervenga per ridurre la stangata e per non estendere alle abitazioni il contributo Conai pagato dalle imprese, è convinto che molti dei problemi potrebbero trovare soluzione con il termovalorizzatore. “Saremmo stati disponibili – conclude Riccardo Diddi – ad accettare aumenti delle tariffe se fossero stati giustificati dal progetto vero e concreto di realizzazione di un impianto di cui l’area pratese ha bisogno e su cui è stato accumulato fin troppo ritardo”.