Domani a Firenze manifestazione regionale per lo sciopero generale dei metalmeccanici. Mobilitazione che ha connotati di carattere salariale, legata alla trattativa per il rinnovo del contratto bloccata da Federmeccanica, ma che è anche un grido d'allarme rispetto alla situazione economica del territorio. 192 esuberi alla Zanussi, l'annuncio di chiusura della Matec, l'Esaote in vendita. E molte aziende hanno rimandato le decisioni a dopo la verifica d'autunno sui mercati. Da decenni la provincia di Firenze non aveva visto chiusure e licenziamenti di questa portata.
«Si dovrebbe parlare di stipendi etici del consiglio di amministrazione.
Si dovrebbe mettere in discussione la partecipazione di Ataf in alcune società non strategiche con immobilizzo di capitale, in modo improduttivo». Così la capogruppo di Rifondazione Comunista Anna Nocentini replica all'assessore alle società partecipate Tea Albini che aveva risposto alla "domanda di attualità" sulla «decisione dei Comuni proprietari di Ataf spa di non ricapitalizzare la società». In particolare, Anna Nocentini chiedeva di sapere se, considerato il quadro complessivo, questa decisione corrispondeva alla volontà della giunta di ritirarsi da Ataf».
«L'assessore - ha rilevato la capogruppo di Rifondazione Comunista - ha risposto che non c'è volontà di ritirarsi da Ataf. Emerge allora che la non ricapitalizzazione è una maniera per fare pressione sui lavoratori affinché concludano un accordo che non condividono. Una strategia inaccettabile da parte di una amministrazione di centrosinistra». «Infine - ha concluso Anna Nocentini - c'è poca trasparenza: fino a quando dura la non ricapitalizzazione?».