Seduta congiunta, ieri mattina in Palazzo Vecchio, delle commissioni cultura e urbanistica sul problema degli alloggi per gli studenti fuori sede. Al centro dei lavori la presentazione di un'indagine commissionata dalla "Cooperativa Unica" a Forecast srl e che è stata realizzata su un campione di trecento studenti suddivisi fra le tre aree di studio più frequentate: Novoli, Brunelleschi e Morgagni. Dalla indagine è emerso un quadro generale che abbraccia problemi quali il costo del domicilio a Firenze, il tipo di contratto stipulato, le condizioni dell'appartamento occupato, il numero degli inquilini presenti.
Dalle risposte risulta che la maggior parte degli intervistati condivide l'appartamento con altre tre o quattro persone, che ha un contratto regolarmente registrato e che impiega almeno 15- 30 minuti per arrivare all'università dal luogo di residenza. Ben il 34% del campione affronta una spesa che si aggira intorno alle 300 - 399 euro per l'affitto di una stanza e sempre la maggioranza di loro ( il 38%) arriva spendere dalle 500 alle 599 euro mensili per il costo complessivo della permanenza nel capoluogo toscano, esclusi i costi degli studi.
Alla domanda posta all'intervistato su quale sarebbe, potendo scegliere, la sua situazione preferibile per vivere a Firenze il 60% risponde di preferire un appartamento da occupare con alcuni amici, il 45% preferirebbe vivere in centro e sarebbe interessato ad avere dei servizi ad hoc dedicati agli studenti fuori sede, come (lo ha chiesto il 62%) una connessione agevolata a internet e l'eventuale noleggio di un persola computer. Preso atto del quadro generale alcuni componenti delle commissioni hanno avanzato delle proposte.
Il presidente della commissione cultura Dario Nardella e il presidente della commissione urbanistica Alberto Formigli hanno rilanciato la proposta della "Cooperativa Unica" di «creare un osservatorio sulla casa, che abbia il compito di controllare il mercato della rendita e soprattutto gli affitti troppo alti, in modo che Firenze possa diventare un modello nella lotta a questo fenomeno e di aumentare la partecipazione del comune anche all'interno degli organi decisionali, come l'Azienda Regionale per il Diritto allo studio (Ardsu)».
«Un miglior sviluppo della qualità e del servizio degli alloggi a Firenze - hanno concluso - potrà contribuire a migliorare anche la qualità delle nostre università. Il consiglio comunale tematico sulla casa sarà il momento idoneo per individuare soluzioni di apertura che consentano di attuare programmazioni urbanistiche anche attraverso il ricorso a puntuali provvedimenti di variante che garantiscano una efficace risposta alle necessità abitative della popolazione studentesca universitaria».
«Si cominci a dare attuazione agli atti approvati dal consiglio comunale prima di perdere tempo in inutili chiacchiere».
Lo ha detto il consigliere di Alleanza Nazionale Giovanni Donzelli commentando «i buoni propositi della maggioranza del centrosinistra emersi durante la presentazione dell'indagine commissionata dalla "Cooperativa Unica" sugli studenti fuori sede». «Nel dicembre 2004 - ha ricordato Donzelli - il consiglio comunale ha approvato all'unanimità un mio ordine del giorno che impegnava il sindaco a convocare un tavolo di confronto con i sindacati dei proprietari e degli inquilini, rappresentanti dell'università, dell'azienda regionale per il diritto allo studio e di tutte le liste studentesche presenti negli organi universitari, per valutare strategie utili a rendere concretamente usufruibile il contratto tipo per gli studenti fuori sede».
«Questo documento, però - ha rilevato il consigliere di Alleanza Nazionale - non ha mai avuto attuazione. Si preferisce, invece, perdere tempo in inutili dibattiti invece di attuare quei semplici provvedimenti che potrebbero da subito risolvere molti problemi agli studenti fuori sede. Il 25 novembre dello scorso anno è stato aggiornato il "contratto di affitto tipo": l'aggiornamento è la conseguenza di un primo accordo stipulato nel 1999, a cui parteciparono oltre ai sindacati dei proprietari e degli inquilini e del Comune di Firenze, anche l'azienda regionale per il diritto allo studio, e i rappresentanti degli studenti.
In questi anni, però, il contratto tipo è rimasto praticamente sconosciuto e quindi inutilizzato dalla gran parte degli studenti universitari. E così moltissimi giovani risiedono in appartamenti senza nessuna garanzia dovuta ad alcun tipo di contratto, pagando canoni altissimi».