Firenze, 6 settembre 2005- Per una scelta di di natura procedurale la riunione del Consiglio Provinciale prevista per giovedì prossimo è slittata (forse) al 15 settembre. Lo spostamento del Consiglio provinciale, essendo legato alla cosiddetta crisi del "29 agosto", non è ovviamente un evento da addebitare a motivi tecnici.
"E' un lungo percorso di crisi nel quale le regole d'ingaggio ora prevedono il profilo basso -commenta Massimo Lensi, consigliere provinciale del gruppo di FI- specialmente a seguito della diffusione del documento del direttivo della Quercia.
Meglio quindi abbassare i toni, risolvere in casa (e in silenzio) i problemi e chiudere la disputa aperta solo quando il puzzle delle poltrone sarà risolto. Un gioco di poltrone che non è limitato al solo rimpastino della giunta di Palazzo Medici Riccardi, ma spazia nell'intero calderone del sottopotere fiorentino, dalle elezioni di Figline V.no alle candidature per le prossime elezioni politiche. L'eventuale allargamento di maggioranza a Rifondazione Comunista, rischia di diventare l'utile inganno ‘politico’ su cui ora si concentreranno le attenzioni dei più, ma che di fatto rimarrà legato a vicende estranee alla crisi provinciale.
Mi preme in questo momento suggerire a Matteo Renzi, come referente istituzionale e non politico, di non accettare il gioco al ribasso impostogli dai Ds. Un giochetto che costerà caro non solo a lui, ma, soprattutto, ai cittadini a causa del fisiologico rallentamento di tutte le problematiche amministrative all'ordine del giorno, dalla vicenda della localizzazione del termovalorizzatore al rimodernamento delle infrastrutture stradali fino all'edilizia scolastica. Infine, mi preme invitare nuovamente i gruppi provinciali della CdL a prendere in considerazione l'opportunità di riunirsi al più presto, per individuare una linea politica comune che abbia piena considerazione non tanto della cosiddetta "crisi", quanto della tenuta programmatica e amministrativa della giunta di Palazzo Medici Riccardi”.