«Il Parco del Mensola è ormai diventato l' "agnello sacrificale" di questa amministrazione"». E' quanto sostiengono la consigliera di Forza Italia Bianca Maria Giocoli ed il consigliere del Quartiere 2 Federico Pericoli. «Non è la prima volta che questo parco viene sacrificato davanti ad esigenze di bilancio - hanno ricordato - di questo intervento si parla da dieci anni e tutto sembra nuovamente fermarsi. Anche per realizzare una semplice passerella pedonale nel 2002 il consiglio comunale, con atti bipartisan, dovette lottare all'ultimo spicciolo per far inserire nuovamente i capitoli di spesa relativi a questo intervento che erano per l'ennesima volta misteriosamente scomparsi.
Ora si vuole sacrificare nuovamente sull'altare delle malefatte della Fortezza da Basso l'unico progetto di ampio respiro ambientale di questa amministrazione che per ora si è distinta solo per il taglio selvaggio di alberi dappertutto. E possibile che non si possano individuare altri capitoli in bilancio per esempio nell'ambito di iniziative culturali e pseudo tali alle quali partecipano si e no dieci persone?» «Senza dimenticare - hanno commentato Giocoli e Pericoli - che la responsabilità degli errori dovrebbe ricadere non sui cittadini ma solo su chi li ha commessi veramente.
Per questo chi ha sbagliato deve pagare». «Fu la maggioranza di centrodestra al Quartiere 2, guidata dall'allora presidente Cappelletti, dei Verdi, che ebbe l'idea di far nascere il Parco del Mensola - hanno spiegato i due esponenti del centrodestra - l'iniziativa fu ripresa e portata avanti dal gruppo della Margherita prima al Quartiere e poi in consiglio comunale a dimostrazione dell'interesse bipartisan per un progetto fortemente richiesto di residenti». «La decisione di accantonare il progetto - hanno concluso - conferma il ruolo subalterno della Margherita rispetto ai DS.
Se l'iniziativa fosse stata presentata dai DS sarebbe stata sacrificata o si sarebbero cercate altre soluzioni?
Al consiglio comunale del 12 settembre l'amministrazione dovrà fornire risposte concrete».
Una commissione d'inchiesta per «indagare su come vengono progettati i lavori pubblici a Firenze» è stata chiesta dal capogruppo dell'UDC Mario Razzanelli.
«E' bastato un violento acquazzone di fine estate per far allagare il parcheggio sotterraneo di piazza Ghiberti - ha commentato l'esponente del centrodestra - è evidente che i lavori pubblici in questa città vengono portati avanti solo con approssimazione: altrimenti, non avremmo due sottopassi progettati male, un parcheggio che è già da rifare, basti pensare ai lavori per aumentare l'altezza delle uscite, e un "mostro" alla Fortezza da basso "aggiustato" in extremis, ma con quasi 7milioni di euro di costo aggiuntivi che devono essere pagati a 'Firenze Mobilità' senza che ancora siano stati trovati i responsabili dello scempio».
«Credo sia doveroso far luce su un meccanismo che non funziona come dovrebbe - ha concluso Razzanneli - bisogna smetterla di sperperare soldi pubblici con lavori che spesso servono a poco e che nella loro 'pochezza' sono oltretutto realizzati male».
«Le demolizioni e i costi decisi dalla giunta comunale e relativi al parcheggio della Fortezza sono una beffa per la cittadinanza non solo perchè si aspettava una modifica reale della struttura ma anche perchè sono inaccettabili la cancellazione del Parco del Mensola e l'alienazione di indefiniti immobili del Comune per riequilibrare le spese dovute agli errori compiuti sul parcheggio».
Lo ha detto Ornella De Zordo, capogruppo "Unaltracittà/Unaltromondo", commentando la delibera di approvazione del progetto esecutivo di modificazione del parcheggio di piazza Caduti dei Lager. «Nella relazione tecnica allegata alla delibera della giunta dello scorso 11 agosto - ha ricordato Ornella De Zordo - si indicano in modo approssimativo i risultati delle modifiche apportate al parcheggio, perchè la struttura in superficie sarebbe stata riportata "grosso modo l'altimetria del preesistente piano di campagna a ridosso delle mura" e le modifiche "consentono la visione completa in tutta la sua altezza del bastione ovest della Fortezza dalla viabilità adiacente la ferrovia"».
«Ci lascia inoltre perlessi l'indicazione contraddittoria dei costi - ha aggiunto - visto che sono difformi nella stessa delibera e in contrasto con quelli indicati nell'altra delibera del riequilibrio della finanza di progetto di 'Firenze Mobilità'". Nella perizia di spesa sono infatti indicati € 2.089.808,16, comprensivi di Iva, mentre nel testo della delibera i costi sono € 2.147.221,83 e nella delibera della finanza di progetto la cifra è invece di € 3.500.000,00, comprensivi anche di indefiniti oneri conseguenti la sospensione dei lavori».
«E' incerto anche il recupero dei costi - ha concluso Ornella De Zordo - visto che in questa delibera si parla di un mutuo per € 1.847.221,83 e di indefinite 'alienazioni' per l'importo rimanente, mentre nella delibera della finanza di progetto si scomputavano i costi del Parco del Mensola, l'unica opera ambientalmente significativa del project financing, per oltre 1 milione e 800 mila euro e il resto veniva consegnato a 'Firenze Mobilità' a rate e in contanti, fra la fine di quest'anno e l'aprile 2006».
La mobilità fiorentina? «Roba da Terzo mondo», attacca il Consigliere di Alleanza Nazionale Achille Totaro all’indomani del rogo nella galleria di San Donato che ha paralizzato l’autostrada alle porte di Firenze e nel ‘the day’ del nuovo cantiere sul Ponte all’Indiano.
«L’area urbana – osserva Totaro – sembra ormai un unico, grande cantiere in cui si costruisce solo caos e Grande Nulla.
Si lavora si lavora, ma i disagi non fanno che aumentare sia per gli automobilisti in coda perenne che per i fiorentini in generale, costretti a un aria irrespirabile dalla concentrazione delle polveri. I nostri cari amministratori continuano a chiedere sacrifici, ma in cambio cosa danno?»
E se la città piange, l’area vasta non ride di certo: «Basta un incidente in autostrada – prosegue il Consigliere di An – per produrre incolonnamenti di ore che arrivano a formare un’unica matassa fin dentro la città.
E’ pazzesco. E Regione e Comuni che fanno? Nulla. Si nicchia sulla Terza corsia autostradale, si storce il naso sulla Bretella Barberino-Incisa per investire la quasi totalità delle risorse sulla tramvia che non risolverà un bel nulla».
Insomma, secondo Totaro i fiorentini sono condannati ad anni ancora di ingorghi e code: «Mentre Domenici e Martini chiedono pazienza promettendo la carota di una mobilità che sia per lo meno tale – conclude Totaro – i cittadini sono costretti a una fatica da muli per compiere le più semplici attività quotidiane come andare al lavoro, portare i figli a scuola o fare la spesa.
E poi la chiamano civiltà…»