"Ma quanto è bella Siena! Noi siamo qui, tutti gli altri sognano di esserci”: questo il titolo del dibattito che si è svolto ieri, domenica 14 agosto, alla Festa provinciale de L’Unità. Hanno preso parte alla manifestazione il regista ed attore romano Carlo Verdone, il sindaco di Siena Maurizio Cenni e Roberto Barzanti già Parlamentare Europeo. La serata caratterizzata da una straordinaria partecipazione di pubblico, è stata introdotta da Lorenzo Brenci, segretario dell’Unione comunale di Siena ed è stata condotta dal giornalista Maurizio Bianchini.
“Questa sera abbiamo un ospite speciale – ha dichiarato Lorenzo Brenci presentando Carlo Verdone -: un personaggio della cultura italiana che ha solide radici con i nostri territori e con la nostra città.
A Siena è nato infatti il padre di Carlo Verdone e le nostre bellezze artistiche e paesaggistiche sono spesso presenti nelle sue opere cinematografiche”. Maurizio Cenni ha ricordato come la città, per le sue peculiarità e la sua storia, sia continuamente al centro delle richieste delle troupe di tutto il mondo che desiderano ambientare nella città del Palio documentari, film e spot pubblicitari: “Abbiamo avuto proposte di ogni genere, anche bizzarre ed irrealizzabili. Molte vengono rifiutate perché il nostro primo obiettivo è tutelare l’immagine della nostra città e della sua Festa”.
La parola è poi passata a Carlo verdone che ha intrattenuto il pubblico con aneddoti e curiosità della sua esperienza umana, professionale e del suo legame con Siena. “Da piccolo – ha ricordato – amavo perdermi per le vie del centro storico ed ero affascinato dai nomi delle strade: ad esempio Pian dei Mantellini dove abitava mia nonna”. L’artista romano ha poi ricordato come la sua prima esperienza con la macchina da presa abbia avuto come soggetto proprio Siena ed il Palio: “Senza dimenticare che il cortometraggio che ho realizzato alla fine degli anni ’70 per diplomarmi al Centro sperimentale di cinematografia con Roberto Rossellini – ha continuato – aveva come argomento l’accademia Chigiana”.
Carlo verdone ha poi ripercorso le tappe della sua carriera e ha ricordato la figura di Sergio Leone, produttore dei sui primi film: “Si faceva chiamare padrino ed era un personaggio straordinario, carismatico e pieno d’umanità. Ma sapeva essere duro e una volta, durante una ripresa, mi ha pure menato”: ha aggiunto il regista romano interrotto spesso da risate e da applausi scroscianti.
Il dibattito ha poi affrontato la questione relativa alla trasposizione cinematografica del Palio.
Roberto Barzanti ha introdotto l’argomento ripercorrendo le pellicole dedicate alla Festa ed indicando nel “Palio” di Alessandro Blasetti del 1931 il migliore film dedicato alla corsa. “E’ difficilissimo fare un film sul Palio – ha sottolineato Carlo verdone – perché non sarebbe possibile ricreare la tensione emotiva dei contradaioli. C’è il rischio di girare una opera finta e retorica”.
Il regista ed attore romano ha ricordato poi l’appuntamento del “Siena Film Festival”, la manifestazione cinematografica di cui è direttore artistico e che si terrà dal 27 settembre al 2 ottobre mentre non sono mancate anticipazioni sul lungometraggio che Carlo Verdone inizierà a girare nei prossimi giorni.
“Si tratta di una commedia brillante dai risvolti anche drammatici: il filo conduttore è lo scontro generazionale tra un uomo, interpretato da me, e da un ragazzo che avrà il volto di Silvio Muccino. Il set prevede numerose location: Egitto Tunisia, Roma, il nord Italia ed anche la Toscana”.