08 08 2005- Saranno liberati nei prossimi giorni nell'Alta Valle dell'Albegna David e Fidel, i due giovani di Capovaccaio, nati quest'anno nel centro di riproduzione di Semproniano, gestito dal Wwf Toscana per conto della Provincia di Grosseto.
Questo piccolo avvoltoio nidificava nella Toscana meridionale e nella Maremma laziale sino agli '70, quando fu sterminato da un bracconaggio insensato. Il capovaccaio, infatti, è una specie non dannosa, dal momento che si ciba delle carogne di animali morti e delle placente di pecore e mucche ed è, dunque, un vero spazzino-riciclatore dell'ambiente naturale.
Anche nel meridione d'Italia la specie è a rischio di estinzione e ne rimangono solo una quindicina di coppie nidificanti.
Il centro di riproduzione di Semproniano, il più importante al mondo per questa specie, ha proprio lo scopo di liberare giovani capovaccai in Toscana meridionale e nel resto d'Italia. Sino ad oggi nel centro sono nati 9 capovaccai, due dei quali liberati con successo nel 2003 e nel 2004 rispettivamente in Sicilia (una femmina di nome Andrea) e in Puglia (un maschio di nome Laerte).
David e Fidel saranno i primi capovaccai nati nel centro di Semproniano a volare nei cieli della Maremma.
"Sono soddisfatto - commenta l'assessore provinciale alla Conservazione della natura Gian Carlo Bastianini - per la riuscita di questo progetto, per la prima volta tenteremo il reinserimento del capovaccaio nella nostra provincia".
I due giovani di circa due mesi e con un peso attorno ai due chili, sono di colore marrone scuro e solo all'età di 5-6 anni sfoggeranno il bel piumaggio bianco nero tipico degli adulti.
Ad essi, prima della liberazione, sarà applicato un microchip di riconoscimento, un anello di riconoscimento dell'Istituto Nazionale per la Fauna selvatica e un anello blu con scritte bianche. Alcune penne delle ali saranno decolorate per poter essere riconosciuti in volo con facilità e verranno equipaggiati con radiotrasmittente satellitare Argos, radio che permetterà di controllare i loro spostamenti anche durante la migrazione e svernamento in Africa.
I due capovaccai saranno collocati in una grande cassa già pronta, chiusa da una rete, posta in un punto panoramico dell'Alta Valle dell'Albegna, nella quale rimarranno per qualche giorno in modo da ambientarsi completamente.
La rete, poi, verrà rimossa e i due giovani potranno guadagnare la libertà. Verranno aiutati ad alimentarsi distribuendo della carne nei paraggi del nido in modo da sostituire il compito che, in condizioni naturali, svolgerebbero i genitori.
Il rilascio dei due giovani capovaccai sarà un'operazione complessa e delicata che coinvolgerà molti esperti italiani e stranieri ma che, per avere un esito favorevole, dovrà contare sulla collaborazione di tutta la popolazione. I due giovani avranno bisogno di tranquillità per ambientarsi nel territorio, di non essere avvicinati dall'uomo o disturbati in alcun modo.
Sarà importante segnalare il loro avvistamento ai naturalisti ed ornitologi che li seguiranno passo passo dopo la liberazione (telefono 347 0340886).
I due giovani avvoltoi, che dovranno affrontare la migrazione in Africa, se tutto andrà bene torneranno tra qualche anno per nidificare nella Valle dell'Albegna, come è successo in Inghilterra con il ritorno del Falco pescatore.
La presenza di questo avvoltoio, oltre ad avere un grande valore "conservazionistico", rappresenterà un elemento di attrazione verso queste zone della nostra provincia.