I Gruppi Consiliari Verdi e dei Comunisti Italiani della Provincia di Firenze esprimono un giudizio negativo.
"Innanzitutto ci aspettavamo un incontro di maggioranza col Presidente Matteo Renzi, prima che questo protocollo venisse ratificato, incontro chiesto sia dai Verdi che dai Comunisti Italiani; con questa accelerazione si è utilizzato un metodo superficiale che il Presidente ha attuato nei confronti di alcuni pezzi della sua maggioranza consiliare".
"Per quanto riguarda il Protocollo, invece, nonostante le positive aperture dal punto di vista degli interventi di riqualificazione e miglioramento ambientale, che giudichiamo necessarie e di grande rilievo per la zona, restano da parte nostra forti dubbi sul cronoprogramma relativo alle politiche di riduzione a monte dei rifiuti e di aumento della raccolta differenziata".
"La Regione Toscana in questa legislatura si è posta obiettivi entro il 2010 di una riduzione dei rifiuti del 15% e del 55% di raccolta differenziata; questo protocollo invece non cita nessun obiettivo preciso per quanto riguarda la riduzione e pone come obiettivo il conseguimento al 2007 del 45% di raccolta differenziata.
Perciò si evince chiaramente che la costruzione di questo nuovo impianto è conseguente alla quasi totale assenza di politiche ed investimenti convinti a sostegno della raccolta differenziata e di protocolli di riduzione dei rifiuti: come provincia di Firenze siamo ad oggi fra i maggiori produttori di rifiuti di tutta Italia, e siamo ancora al di sotto degli obiettivi minimi posti dal decreto Ronchi del 35% di raccolta differenziata".
"Una politica corretta dal punto di vista ambientalista, avrebbe considerato queste politiche prioritarie rispetto alle scelte sullo smaltimento e localizzazione degli impianti.
Invece nel protocollo di intesa si legge che obiettivi di aumento di raccolta differenziata e di riduzione dei rifiuti avverranno contestualmente alla costruzione dell'impianto; consideriamo inoltre grave il fatto che tali obiettivi siano stati definiti ancora una volta in maniera puramente astratta, senza destinare cifre precise o perlomeno indicative per queste politiche".
"Cifre precise invece sono messe in campo come indennità per i Comuni sedi di impianti, indennità che a questo punto dovrebbero andare direttamente ai cittadini residenti nelle zone che risentiranno delle ricadute ambientali conseguenti alla attività dell'impianto, tramite sconti sulle spese essenziali quali l'affitto, sconti sui mezzi pubblici, sconti sulle spese sanitarie e sconti sulla tariffa sui rifiuti".
"Insomma, si coglie con soddisfazione la certezza di investimenti per quanto riguarda gli interventi di riqualificazione ambientale in una zona, quella della Piana, già altamente inquinata, e apprezziamo la scelta certa di non fare più impianti in aree contigue come chiesto da Legambiente, dalla Federazione dei Verdi e dei Comunisti Italiani; ma ancora oggi non conosciamo con altrettanta certezza gli investimenti su riduzione dei rifiuti e aumento della raccolta differenziata".
"Esprimiamo la nostra soddisfazione per la firma del protocollo per la costruzione del termovalorizzatore nella Piana.
E' un atto che darà il via a un processo che ci auspichiamo venga chiuso improrogabilmente il 30 settembre prossimo, quando verrà definito il sito su cui sarà realizzato l'impianto". E' quanto ha affermato il capogruppo della Margherita Nicola Perini in relazione all'accordo sul termovalorizzatore siglato martedì 2 agosto. "Si è trattato di un atto di governo partecipato, di un segnale forte da parte dei Comuni coinvolti su una questione dibattuta a lungo. Siamo anche soddisfatti per la scelta del Quadrifoglio, che gestirà la realizzazione del termovalorizzatore, azienda che ha dimostrato affidabilità e competenza, professionalità ed estrema attenzione alle problematiche tecniche e di impatto ambientale.
Siamo certi - ha continuato Perini - che la gestione di Quadrifoglio sia la scelta migliore proprio per le sue caratteristiche".
"L'impegno dell'azienda, che non riguarderà soltanto la costruzione dell'impianto e quindi dei sistemi di abbattimento degli inquinanti emessi, ma anche la sua qualità architettonica e gli interventi di ottimizzazione della viabilità locale, dovrà essere sostenuta dagli altri soggetti coinvolti, per evitare lungaggini e difficoltà inutili. Confidiamo nel senso di responsabilità, peraltro ampiamente fin qui dimostrato, di tutti i soci - ha concluso Perini -per proseguire in un processo di industrializzazione attento e coerente per la realizzazione di un impianto che, siamo certi, darà lustro non solo ai Comuni di Firenze, Sesto e Campi ma anche a tutta la Regione e al centro Italia".
Il circolo di Rifondazione Comunista "A.
Gramsci" di Sesto Fiorentino, condanna fermamente il protocollo di intesa firmato il 2 agosto 2005 dai sindaci di Firenze, Sesto Fiorentino, Campi Bisenzio, dal Presidente della provincia di Firenze e dal Presidente dell'ATO 6 per la costruzione di un nuovo inceneritore nella piana fiorentina, confermando che PRC di Sesto Fiorentino ha sempre sostenuto la sua netta opposizione alla gestione dei rifiuti attraverso l'incenerimento.
Condanna inoltre questo protocollo che ignora completamente il continuo e crescente dissenso da parte della popolazione e delle varie realtà sociali, non considera, anzi, respinge la richiesta, varie volte avanzata, che riguarda una politica rivolta a esaminare e praticare modalità diverse dall'inceneritore, vedi riduzione di rifiuti e differenziazione avanzata.
Tecniche già sperimentate positivamente in varie raltà del paese non ultimo il nostro Comune.
Rifondazione Comunista di Sesto Fiorentino si impegnerà, nei prossimi mesi, in una campagna di ulteriore sensibilizzazione della popolazione sui grossi rischi che la scelta dell'inceneritore comporta, illustrando come, concrete azioni di riduzione e differenziazione risultino essere valide alternative all'inceneritore.
Infine condanna la condotta e la scelta del sindaco di Sesto Fiorentino, che senza consultare nè tenere in considerazione la posizione delle altre forze politiche di maggioranza e dei loro rappresentanti istituzionali, ha firmato il protocollo d'intesa.
Detta scelta andrà ad incidere negativamente nei rapporti interni alla coalizione, di cui fa parte il PRC.
Subito dopo la pausa di agosto, il circolo di Sesto Fiorentino insieme con la federazione del partito e le realtà di movimento, valuterà la situazione e deciderà le scelte e le iniziative da intraprendere.