Un centinaio di pagine di Osservazioni, nel termine di 30 giorni previsto per legge (scattato l’8 luglio scorso), sugli aspetti ambientali, trasportistici ed economici per smontare il progetto preliminare e lo studio di impatto ambientale della SAT sull’autostrada tra Rosignano e Civitavecchia (204 km circa di cui 110 di nuovo tracciato), che non ha preso nella minima considerazione l’alternativa esistente di potenziamento in sede a tipologia autostradale della SS1 Aurelia, secondo il progetto definitivo ANAS.
Le presentano Italia Nostra, Legambiente, WWF Italia, Comitato per la Bellezza, Movimento Ecologista e il SAM - Soccorso Ambientale Maremmano), con l’apporto specialistico di esperti di fama nazionale quali: Marco Ponti, docente di Economia dei Trasporti del Politecnico di Milano; Gian Carlo Presicci, architetto e libero docente di Metodi e Tecniche di Valutazione dei Progetti, Università degli Studi di Roma “La Sapienza”; Leonardo Rombai, docente di Geografia storica dell’Università di Firenze; Maria Rosa Vittadini, docente di pianificazione territoriale dello IUAV di Venezia.
E l’apporto di Anna Donati, responsabile Trasporti ed Infrastrutture - Federazione dei Verdi. Ecco, in estrema sintesi, le principali questioni evidenziate.
Il progetto SAT non presenta un tracciato unitario da valutare ma due soluzioni per il tratto più delicato tra Grosseto Sud e Montalto di Castro (“costiera”, di 42 km e “mista”, di 38 km), non consentendo di prendere in considerazione gli impatti dell’opera, ai sensi della Direttiva europea. Soluzioni che non vengono raffrontate con il progetto definitivo ANAS, né con l’alternativa zero (non intervento).
Risulta assurda e costosissima, pericolosa per gli incidenti, la decisione di ridurre la sezione della SS1 Aurelia tra Grosseto Sud e Civitavecchia, ad una larghezza 10,5 metri di larghezza smontando l’asfalto e i guard rail in oltre 60 km già oggi a 4 corsie.
Le proiezioni di traffico sono del tutto irrealistiche: per la SAT SpA sull’Autostrada al 2030 si raggiungeranno i 52.000 veicoli/giorno (rispetto ai 17.000 attuali), con una crescita della domanda abnorme (+ 2,5% l’anno, +83,1% complessivo) rispetto a quanto prevedono il Piano dei trasporti regionale e quello nazionale (PGTL).
Inoltre con i costi previsti per la realizzazione dell’opera (oltre 2miliardi di Euro) le ragioni finanziarie di esclusione del progetto ANAS sono smentite, perché l’esborso di risorse pubbliche necessario all’equilibrio di bilancio della concessionaria risulta largamente superiore rispetto all’importo complessivo per la messa in sicurezza dell’Aurelia. I tracciati autostradali risultano in deroga agli standard geometrici previsti per legge (nel viadotto di Grosseto, nelle gallerie di Follonica, sostanzialmente per tutto il tratto Rosignano-Grosseto) eppure proprio i nuovi standard erano stati invocati dal Governo e della Regione Toscana per dimostrare la difficoltà di adeguamento della SS1 Aurelia in sede.
Aree di grande interesse naturalistico e archeologico sarebbero stravolte dall’autostrada – 13 tra Siti di Interesse Comunitario e Zone di Protezione Speciale sono interessate dal progetto (tra cui i Boschi delle Colline di Capalbio, i Monti dell’Uccellina e la Laguna di Orbetello) – parchi e riserve naturali (tra cui solo per ricordare le due aree più importanti il parco regionale dell’Uccellina), aree archeologiche (città etrusche di Tarquinia e di Vulci), tra aree agricole di pregio, aziende biologiche, vigneti, verrebbero stravolti anche da 20 siti di estrazione e cava, 33 siti di discarica dei materiali di scavo, 56 aree di cantiere.