I laureati dell’Università di Firenze trovano più lavoro e in minor tempo rispetto alla media dei loro colleghi italiani; all’inizio i contratti sono prevalentemente atipici anche se col passare del tempo il lavoro diventa stabile. E’ il quadro che emerge dalle elaborazioni a livello di singolo ateneo concluse in questi giorni sulla base dell’indagine nazionale sulla condizione occupazionale dei laureati realizzata recentemente dal consorzio interuniversitario “AlmaLaurea”.
Nella rilevazione nazionale, che ha interessato 56mila laureati appartenenti a 27 università, sono stati, infatti, coinvolti 4.220 laureati fiorentini delle sessioni estive 2003, 2001 e 1999 intervistati a un anno, a tre anni e a cinque anni dal conseguimento del titolo.
Si tratta di studenti che hanno svolto il loro curriculum accademico seguendo il vecchio ordinamento, cioè prima della riforma cosiddetta del “3+2”.
La situazione occupazionale dei dottori fiorentini è buona: il 61% infatti lavorano a un anno dalla laurea, un risultato migliore rispetto alla media nazionale (55%). Inoltre, quasi un quinto dei giovani continua il percorso di formazione (18%), tra questi ovviamente i medici e i giuristi, impegnati in tirocini e specializzazioni obbligatori per l’accesso alle professioni.
La situazione migliora ancora di più a tre anni dalla laurea (lavora l’81% dei laureati, solo l’8,5 % cerca lavoro) e a cinque anni (lavora l’89% dei laureati, solo cinque laureati su cento cercano lavoro). A cinque anni dalla laurea tutte le Facoltà raggiungono di fatto la piena occupazione (dal 98% di laureati occupati in Economia e in Ingegneria al 78% di Lettere), tranne Medicina dove continua ad avere un peso la percentuale di chi continua la formazione (30,8%).
Il tempo necessario per trovare lavoro è in media di due mesi e mezzo: il 42% dei neolaureati dichiara di averlo trovato mediante un contatto su iniziativa personale, il 17% attraverso un contatto avuto su segnalazione di altre persone.
Significativa la percentuale di chi trova lavoro come prosecuzione di uno stage o di un’attività di formazione: il 10%.
A un anno dalla laurea prevale il lavoro atipico (49%), ma quello a tempo indeterminato cresce con gli anni (dal 40% a un anno al 74% a cinque anni); il guadagno mensile netto a un anno dalla laurea è di 926 euro; a tre anni aumenta a 1.088 euro e a cinque anni raggiunge 1.266 euro.
Le differenze di genere si fanno sentire: a distanza di 5 anni dalla laurea è occupato l’87% delle donne contro il 93% degli uomini che, nello stesso periodo di tempo, guadagnano mensilmente 300 euro di più.
Molto positivo è il giudizio sull’efficacia del titolo di studio rispetto al lavoro svolto: la laurea è considerata “abbastanza efficace” dall’81% dei laureati ad un anno di distanza e dal 92% a cinque anni.
“L’indagine di AlmaLaurea - ha commentato il rettore dell’ateneo fiorentino Augusto Marinelli - si rivela ancora una volta preziosa: dal punto di vista dell’ateneo è incoraggiante non solo per il giudizio sulla formazione o per le percentuali di occupazione, ma anche per il ruolo crescente di avviamento al lavoro che stanno acquisendo gli stage, aspetto su cui abbiamo molto puntato negli ultimi anni, nel quadro di una politica di coinvolgimento del territorio nei confronti della realtà universitaria fiorentina”.