Migliorare la qualità della vita dei propri dipendenti offrendo benefits per mantenersi in forma, nella convinzione che l’attività fisica abbia un valore preventivo.
Una strategia imprenditoriale che già negli stati uniti è adottata dall’81% delle aziende con almeno 50 dipendenti e che ora entra anche nel nostro Paese, dopo essere stato provato che il benessere fisico aumenta l’efficienza nel lavoro.
Da uno studio condotto dal Hidron, uno dei pù grandi centri italiani dedicati al benessere di prossima apertura a Firenze, risultano dei miglioramenti in quei posti di lavoro che hanno introdotto programmi di "corporate wellness" per i propri dipendenti.
In particolare, per quanto riguarda le sindromi metaboliche che colpiscono il 23% della popolazione, con particolare riguardo a diabete e obesità, nonché le malattie cardiovascolari, ipertensione, stress.
“L’offerta di un pacchetto salute-business – spiega il presidente di Hidron Ilaria Margheri – oltre a rappresentare un valore terapeutico per il lavoratore, fa risparmiare l’azienda perché è un costo deducibile e modulabile ”.
Per questo la nuova struttura di Campi è stata progettata pensando anche a quelle aziende che credono ed investono nel miglioramento della qualità di vita dei propri collaboratori riservando a loro un pacchetto di offerte, calibrate sulle diverse necessità delle imprese.
Le più recenti indagini) condotte dall’IRPET e separatamente i risultati delle graduatorie provinciali di benessere pubblicate annualmente dal Sole24ore mostrano una netta differenziazione delle posizioni tenute dalle province toscane se queste si osservano tenendo esclusivamente conto del PIL oppure facendo riferimento ad un indicatore sintetico di benessere.
Rispetto alle altre regioni, la Toscana occupa il 9° posto della graduatoria nazionale in termini di PIL per abitante mentre sale al 2° posto in base all’indice aggregato di benessere. Nel complesso, quasi tutte le province toscane migliorano la posizione che hanno in termini di PIL rispetto al resto d'Italia. Gli aspetti che condizionano il benessere e le condizioni di vita sono molteplici ed assumono un peso (sul benessere) che può essere determinato solo soggettivamente. Il reddito a disposizione per il consumo è sufficientemente elevato collocando la Toscana non solo tra le regioni più ricche d’Italia, ma anche d’Europa.
Il reddito medio per abitante è di quasi 16 mila euro annui, contro i circa 14 mila che rappresentano la media nazionale ed i 14,5 mila euro che rappresentano la media europea. Certo la distanza dalle aree più ricche è significativa: in Lombardia il reddito procapite è di 17,5 mila euro ed è tra i più alti d’Europa. L’aspetto più positivo è rappresentato dalla distribuzione del reddito tra le famiglie che rivela in Toscana un equilibrio migliore che altrove: il merito di questa maggiore equiripartizione è dovuto, alla bassa concentrazione dei redditi da capitale ed alla funzione perequativa che viene esercitata al livello dalla Pubblica amministrazione e dalle famiglie.