"Non ci sono condizioni per convocare né il consiglio comunale né la commissione sport, perché la proposta arriva troppo tardi". Lo afferma il presidente della commissione sport Dario Nardella a seguito del colloquio col presidente del consiglio comunale Eros Cruccolini, in merito al piano di sicurezza per lo stadio e al dibattito sulla proposta dell'assessore allo sport Eugenio Giani di convocare un consiglio comunale straordinario entro ferragosto.
Nardella e Cruccolini hanno infatti preso atto delle troppe assenze fra i consiglieri comunali nel mese di agosto. "Abbiamo di fronte - ha aggiunto Nardella - due diverse problematiche: la prima riguarda l'attuazione dei piani di sicurezza previsti dal decreto del ministro degli interni Giuseppe Pisanu per gli stadi italiani. La seconda riguarda l'aspetto più politico del rapporto tra lo stadio attuale e il contesto urbanistico, economico e sociale della città. L'attuazione del decreto, prerogativa e compito della giunta, degli organismi sportivi e della società, prevede percorsi amministrativi cadenzati e vincolanti, rispetto ai quali un intervento del consiglio costituirebbe un atto di mera ratifica.
Semmai una discussione concentrata sul provvedimento avrebbe avuto senso se organizzata per tempo, anche prima della emanazione formale dello stesso". Il presidente Nardella ci tiene anche a sottolineare la necessità di "aprire piuttosto una vertenza politica con il consiglio comunale, la commissione competente, la giunta, le forze politiche e i protagonisti del mondo del calcio". "Si tratta di un confronto urgentissimo - ha detto ancora Nardella - che riguardi, non solo i temi contenuti nel decreto Pisanu, soprattutto sotto il profilo della prevenzione del fenomeno della violenza negli stadi, ma anche la domanda più generale di quale stadio vogliamo per i prossimi anni, in rapporto alle prospettive di crescita della Fiorentina e all'eventualità di ospitare gli Europei 2012.
Per questo, d'accordo con Cruccolini, sono pronto a convocare la commissione sport, invitando i capigruppo già dalla fine di agosto al ritorno dei consiglieri, per valutare eventuali margini di correzione dell'applicazione del decreto, ma anche aspetti di lungo periodo come la decisione di mantenere lo stadio a Campo di Marte o studiare in modo serio una nuova destinazione. In quella sede potremo inoltre tracciare il percorso istituzionale che ci porterà, tra settembre e ottobre, ad organizzare un consiglio comunale sul rapporto tra il calcio e la città, affrontando senza l'acqua alla gola tutti gli aspetti più problematici.
Non possiamo ovviamente non tener conto - ha concluso Nardella - dell'impatto che l'attuazione del decreto avrà sulla vita del quartiere dov'è ubicato lo stadio e, più in generale, sul concetto della fruizione degli eventi sportivi da parte dei cittadini. Dobbiamo riflettere seriamente sull'immagine negativa per lo sport che avrebbero certi interventi di blindatura e di allontanamento dallo stadio delle persone comuni che vogliono semplicemente trascorrere una domenica di sano divertimento".(mr)