Un seminario di lavoro per trovare spunti di riflessioni e proposte, un incontro per parlare di “Famiglia, unioni civili e diritti individuali”. Il Coordinamento provinciale Dl – La Margherita di Pistoia, in collaborazione con il Coordinamento regionale Dl – La Margherita Toscana, ha organizzato per martedì 2 agosto nella sala conferenze Amministrazione Provinciale di Pistoia, in piazza San Leone 1, un seminario di lavoro proprio per parlare dei valori della famiglia e dei diritti dei singoli individui, passando dalle unioni civili.
Il seminario vedrà la partecipazione di personaggi di spicco come Leonardo Bianchi, direttore del consiglio pastorale diocesano di Firenze; Albero Migone, direttore di Toscana Oggi; e Riccardo Nencini, Presidente del Consiglio Regionale della Toscana.
La relazione introduttiva sarà fatta dalla Coordinatrice provinciale Dl – La Margherita Pistoia, Caterina Bini, mentre le conclusioni saranno affidate al Coordinatore regionale Dl – La Margherita Toscana, Antonello Giacomelli.
Ma l’incontro programmato per il 2 agosto sarà anche una discussione aperta, un momento per poter sentire l’opinione, su questo argomento così discusso e così complesso, di tutti coloro i quali vorranno intervenire. Il programma, infatti, prevede la relazione introduttiva e gli interventi dalle ore 18, dopo la pausa delle 20 – nel corso della quale sarà offerto agli ospiti un buffet – dalle ore 21 in poi, quindi, è previsto lo spazio per i contributi e le conclusioni.
“Abbiamo ritenuto opportuno mettere su un vero e proprio seminario di lavoro per discutere di argomenti cari alla Margherita – spiega l’On.
Antonello Giacomelli, Coordinatore regionale Dl – La Margherita -, argomenti complessi che, negli ultimi giorni, si sono dovuti scontrare con il grave problema della poca informazione. Parlare di diritto della famiglia, ma anche di unioni civili e diritti individuali ci sembra sempre più opportuno e necessario in una civiltà, come la nostra, che sta rapidamente cambiando. Per ottenere la necessaria promozione dei diritti delle persone dobbiamo basarci su parametri oggettivi e meno equivoci, giuridicamente lineari, che possono essere utilizzati, evitando così sia di ingenerare equivoci circa il ruolo indiscutibile dell’istituto familiare, sia di ideologizzare scelte di vita del tutto personali”.