Il 26 luglio 2005 verrà ricordato dagli acconciatori italiani come una data storica. In questo giorno infatti il Parlamento ha dato il via libera definitivo alla nuova disciplina dell’attività di acconciatore, che modifica dopo 35 anni la precedente normativa, a sua volta figlia della prima legge di settore datata 1963.
La legge interessa in Toscana 9.000 imprese (7.800 delle quali artigiane) con circa 40.000 addetti.
“Un risultato importante -commenta Antonio Stocchi, Presidente CNA Benessere e Sanità Toscana- che finalmente offrirà agli acconciatori ed in particolare alle nuove generazioni uno strumento nuovo e moderno per affrontare la professione.
Un risultato che premia l’impegno e la costanza con la quale abbiamo accompagnato la nuova legge fin dalla precedente legislatura, quando, a causa dell’interruzione anticipata, fummo costretti ad iniziare da capo. Questa volta fortunatamente abbiamo risolto i diversi problemi in tempo utile arrivando al traguardo. Ora, per completare i contenuti della legge, ci aspetta il compito di attivare, unitariamente con le altre associazioni, i rapporti con i competenti organi regionali, affinché sia dato seguito al testo approvato dal Parlamento”.
La legge definisce innanzitutto la figura unica di acconciatore, eliminando una eccesso di denominazioni che non aveva più ragione di esistere e fonte sovente di un contenzioso amministrativo a livello locale. Stabilisce inoltre le competenze dell’acconciatore, estendendole anche alla tricologia non curativa, e consente in maniera esplicita la possibilità di vendere prodotti cosmetici inerenti la cura dei capelli. Istituisce la possibilità per le imprese di acconciatura di avvalersi di soggetti non stabilmente inseriti nell’impresa, purché in possesso di abilitazione professionale; questo consentirà una notevole flessibilità correlata alle effettive esigenze lavorative ed economiche dell’azienda.
La legge, allo scopo di favorire la nascita di professionisti qualificati, introduce una completa rivisitazione della formazione necessaria per ottenere l’abilitazione professionale definendo tre possibili percorsi ed un esame teorico pratico finale.
Un ruolo fondamentale la nuova legge lo affida alle Regioni che dovranno disciplinare l’attività professionale di acconciatore e, previo accordo preliminare in sede di conferenza Stato – Regioni, definire i contenuti tecnico-culturali dei programmi dei corsi e degli esami in modo uniforme su tutto il territorio nazionale.
Sempre alle Regioni è demandato il compito di favorire lo sviluppo del settore e definire i principi per l’esercizio delle funzioni amministrative, di competenza dei comuni, tenuto conto delle esigenze del contesto sociale e urbano.