Due nuovi forni crematori entro il 2007, ma anche spazi per l'accoglienza dei defunti e il raccoglimento dei familiari. E' quanto prevede il contratto di concessione, costruzione e gestione dei forni crematori al cimitero di Trespiano firmato oggi. Si tratta dell'ultimo atto del Project Financing relativo appunto alla realizzazione di due nuovi forni crematori a Trespiano. La firma è arrivata al termine di una procedura che ha visto una proposta da parte dei promotori e una gara andata deserta per la ricerca di ulteriori soggetti privati interessati.
Saranno quindi gli stessi promotori, ovvero la Silve (Società italiana lampade votive), la Gcs (Gestione servizi cimiteriali) e la Socrem (società per la cremazione), a realizzare e gestire per 35 anni i nuovi forni crematori. I due forni (che in futuro potranno diventare quattro) e i locali annessi saranno costruiti all'interno del cimitero di Trespiano, nell'area vicino alla stazione ferroviaria di Montorsoli. Il tutto per un valore di 10 milioni e mezzo di euro. Il contratto inoltre prevede da parte dei privati un versamento annuo al Comune di 300mila euro (per i primi cinque anni) e di 450mila per gli anni successivi.
Per quanto riguarda i tempi, entro fine anno dovranno essere consegnati all'Amministrazione comunale i progetti definitivi, nei primi mesi del 2006 seguiranno i progetti esecutivi in modo da partire subito dopo con i lavori. L'obiettivo è terminare i cantieri entro la fine del 2007. "Con queste nuove strutture potremo dare una risposta al numero crescente di domande di cittadini che optano per la cremazione - commenta l'assessore alle politiche socio sanitarie Graziano Cioni - che finalmente potrà avvenire il locali rispettosi del rito funebre e contemporaneamente renderemo più funzionale e moderno l'intero complesso cimiteriale di Trespiano".
E sempre in materia di cremazione, l'assessore Cioni ricorda che da dicembre dell'anno scorso è in vigore anche il nuovo regolamento che dà la possibilità per i parenti di conservare in casa le ceneri dei defunti (seguendo specifiche modalità) o di disperderle in una serie di luoghi consentiti. Ovvero il cinerario comune (presso il Tempio Crematorio a Trespiano), in un'area precisa già individuata all'interno del cimitero di Trespiano denominata "Giardino della Rimembranza" e ancora alle Cascine, all'interno dell'argine del fiume Arno presso la confluenza con il Mugnone.
Il regolamento prevede poi la possibilità di disperdere le ceneri in montagna e in aree naturali (in ambedue i casi a oltre 200 metri da centri e insediamenti abitativi), in mare (a oltre mezzo miglio dalla costa), nei laghi (a più di cento metri dalla riva) e nei fiumi, in aree private. E' invece espressamente vietata la dispersione in centri abitati mentre quella in aree private deve avvenire all'aperto con il consenso dei proprietari e non può dare luogo ad attività aventi fine di lucro. Ovviamente l'urna con le ceneri può anche essere tumulata oppure inumata, sempre presso il cimitero di Trespiano.(mr)