Il Centro di Ricerca, Documentazione e Promozione del Padule di Fucecchio sta realizzando, grazie ad un finanziamento della Regione Toscana e della Provincia di Pistoia nell’ambito del progetto “Lungo le Rotte Migratorie”, un intervento di riqualificazione degli spazi esterni al Centro Visite di Castelmartini.
Nei mesi scorsi sono stati posizionati, all’ombra di un grande platano, tavoli e panche per la sosta dei gruppi turistici e delle classi scolastiche, sono state piantumate essenze arboree ed arbustive caratteristiche della zona ed è stata installata una vasca destinata ad ospitare le specie più rappresentative della flora palustre del comprensorio del Padule di Fucecchio.
nella foto una Ninfea bianca
Si tratta di un piccolo “laghetto didattico”, realizzato seguendo le regole del giardino acquatico naturale in cui, si cerca non solo di “imitare” la Natura nelle forme e nei rapporti tra gli organismi viventi, ma anche di limitare l’intervento dell’uomo creando un ecosistema che, seppur artificiale, sia il più possibile autosufficiente e stabile.
In questo piccolo microcosmo sono coltivati esemplari di oltre 30 specie di piante palustri, fra cui quelle ben note in Padule per l’utilizzo che ne fanno gli artigiani locali, come il sarello (Carex elata), i giunchi ed i biodani (Typha angustifolia e Typha latifolia); si possono anche citare come esempio la lenticchia d’acqua (Lemna minor), che con le sue minuscole foglioline forma dei densi tappeti verdi, l’iris palustre (Iris pseudacorus) dai fiori gialli che sbocciano all’inizio della primavera, la ninfea bianca (Nymphaea alba), regina indiscussa degli stagni.
Il laghetto didattico ospita anche alcune piante acquatiche diventate rare nelle paludi toscane, svolgendo un ruolo attivo nella conservazione del germoplasma autoctono.
Troviamo, fra queste, il morso di rana (Hydrocharis morsus-ranae), pianta galleggiante ormai difficile da osservare nelle acque del Padule, l’erba vescica (Utricularia australis) e le piante carnivore del genere Drosera, in passato frequenti nel vicino laghetto di Sibolla.
Il piccolo giardino acquatico favorisce anche la fauna selvatica: gli uccelli si abbeverano e si bagnano sulle sponde del bacino, gli anfibi hanno trovato un luogo sicuro dove vivere e riprodursi, così come è stato sorprendente, e quasi magico, lo sviluppo di migliaia di microrganismi acquatici, anello basilare per la catena alimentare di uno stagno.
Niente è lasciato al caso: lo sviluppo delle zanzare è tenuto sotto controllo da un esercito di piccoli pesci, le gambusie, introdotte nelle paludi italiane proprio come insetticidi biologici.
Il giardino acquatico, che è da vedersi come un continuum con le aree naturali circostanti, costituirà anche per le classi scolastiche che frequentano il Laboratorio di Educazione Ambientale del Centro una splendida opportunità per imparare a conoscere e riconoscere varie specie di piante che, a causa dell’inquinamento e dell’invasione di specie alloctone come il Gambero della Louisiana, stanno purtroppo scomparendo dal Padule di Fucecchio.