Cinquecento bambini di tutte le etnie del mondo sperimenteranno il gioco come via per la conoscenza reciproca e per la tolleranza tra i popoli. E’ questo lo spirito di «Facciamoci Strada», iniziativa organizzata dalle Pubbliche assistenze toscane: sensibilizzare i giovani verso l’interculturalità e la pacifica convivenza. Perché a farsi strada siano valori positivi al posto della guerra e dei fondamentalismi. L’appuntamento è fissato per sabato 16 luglio (dalle ore 15 alle 24) nella piazza di Pelago.
La manifestazione, arrivata alla 12° edizione, porta quest’anno il titolo “Facciamoci strada” e coinvolge bambini e adulti già interessati da Anpas Toscana in vari progetti di cooperazione e amicizia internazionale e multiculturale. I piccoli arrivano dalla Bielorussia, dal Sahara occidentale, dalla Cina, ma anche dalla Romania. Insieme giocheranno, trovando spunti per imparare a conoscersi. Il tema dominante sarà la pace. E la prima testimonianza è già arrivata: i bambini palestinesi sono riusciti a venire nonostante l'opposizione di consiglieri di Hamas della giunta del loro villaggio in Cisgiordania, gli esponenti di Hamas si erano opposti alla partecipazione dei loro piccoli a una «peace activities», ma alla fine la determinazione a esserci è stata più forte di ogni barriera.
La “Giornata Multietnica” prevede molteplici attività di carattere ludico, con laboratori e animazione per i bambini e una tavola rotonda sul tema “I diritti dell’infanzia, i bambini al centro del mondo” alla quale parteciperanno personalità di primo piano dell’universo della solidarietà e della cooperazione come: Jihad Mahmood Salih Abu-Hamdan, sindacalista Palestinese; Sandra Maggi, presidente dell’Istituto degli Innocenti; Gianluca Cotoneschi, assessore del Comune di Pelago; Valentino Patussi, responsabile politiche sociali di Anpas Toscana e Omeima Abdeslam, responsabile servizi sociali e promozione donne Saharawi.
Proprio Omeima Abdeslam è inoltre attualmente coinvolta in un corso di formazione sulla imprenditorialità femminile denominato appunto “Progetto Maima”. Un’iniziativa di solidarietà al popolo Saharawi promossa dal Comune di Bucine, in collaborazione con la conferenza dei sindaci della sona Valdarno, il comitato “Selma” di Greve in Chianti, l’associazione valdarnese di solidarietà con il popolo Saharawi, la Cna di Arezzo, i Comuni di Greve in Chianti, Bagno a Ripoli, Tavarnelle e San Casciano, il “Villaggio dei Popoli” di Firenze, il Coordinamento tessitori di Firenze e ovviamente l’Anpas Toscana.
Il progetto mira alla formazione di quattro donne saharawi che operino all’interno della scuola e che siano poi in grado di insegnare ad altre l’arte della tessitura, favorendo la nascita di laboratori.
La “Giornata Multietnica” di sabato 16 si concluderà a sera con un grande spettacolo interculturale di musica e danza, dedicato al dramma della Guerra e liberamente inspirato a “La crociata dei bambini”. La particolarità di questa piece teatrale è data dal coinvolgimento diretto di gruppi di ragazzi diversi per provenienza e vissuto sociale.
Si tratta di giovani italiani e di immigrati di nazionalità marocchina, kossovara, albanese e rumena, ma anche di eanese,ece teatrale sono suto acolo sarà il coinvolgimento diretto bambini Saharawi, provenienti dal deserto algerino, minori Palestinesi della striscia di Gaza e della Cisgiordania o ancora bielorussi. Tutti quanti hanno convissuto per due settimane alla Consuma insieme a esperti di varie discipline, specialisti di teatro sociale e danza hip-hop, musica e balli africani. Nella convinzione, alla base della stessa “Giornata multietnica” che l’interesse, la solidarietà e il rispetto per l’altro siano favoriti dalla condivisione delle difficoltà e delle esperienze quotidiane.