Scandicci, 13 luglio 2005- Il sindaco di Scandicci, Simone Gheri, informato dal dirigente all’urbanistica che Lonati aveva di recente presentato al comune una serie di pratiche edilizie per il frazionamento dell’edificio costruito nel 2001, ha scritto allo stesso dirigente per invitarlo “a sospendere gli iter di rilascio o perfezionamento delle pratiche in corso”. L’iniziativa, che segue anche l’annunciata intenzione dell’azienda di voler avviare la chiusura dello stabilimento Matec di Scandicci, sembra andare nella direzione, più volte dichiarata dal sindaco e dall’amministrazione comunale, di non essere disponibile ad alcun tentativo speculativo sugli immobili di via del Parlamento Europeo.
“In attesa che possano essere più chiari gli sviluppi della situazione che si è venuta a creare”, conclude il sindaco di Scandicci, “ritengo necessario che siano verificate le compatibilità delle richieste avanzate da Lonati con le finalità ed i contenuti della convenzione, stipulata l’ 11 aprile 2001, tra questa Amministrazione e Matec S.p.A.” dove erano esplicitate anche la volontà di far nascere a Scandicci il polo meccanotessile toscano.
Potrà riaprire la discoteca Meccanò ma soltanto dopo che avrà demolito i manufatti per i quali la soprintendenza ha negato il parere positivo e per fino alla scadenza dell'attuale concessione, prevista a fine anno.
E' quanto ha deciso oggi la giunta approvando una delibera ad hoc. Nel corso di alcuni recenti controlli era emerso infatti che nell'area della discoteca, che sorge ai margini del parco delle Cascine di proprietà del Comune e data in gestione a un privato, erano stati realizzati nel corso degli anni alcuni manufatti senza autorizzazione. Ebbene, una parte di queste costruzioni abusive è stata giudicata non sanabile con tanto di parere negativo della soprintendenza ai beni ambientali e architettonici (coinvolta perché si tratta di un'area vincolata) e pertanto dovrà essere demolita pena la non riapertura della discoteca.
Per alcuni manufatti, invece, è stata concessa un'autorizzazione temporanea, con parere positivo della soprintendenza rilasciato proprio per il carattere transitorio, fino alla scadenza del contratto di locazione con l'attuale gestore, ovvero fino al 31 dicembre 2005. E questo perché è stato riscontrato che le strutture sono presenti da tempo e che comunque si tratta di una fattispecie prevista dal regolamento edilizio che appunto prevede la possibilità di concedere autorizzazioni temporanee "nel caso che esse siano destinate a servizio di attività pubblica, seppur gestita da privati, oppure a servizio di attività di carattere privato ma riconosciuta di interesse pubblico".
Ovviamente la discoteca potrà riaprire soltanto dopo che i manufatti non autorizzati, neppure in via temporanea, saranno demoliti. In concreto nei prossimi giorni gli uffici dell'urbanistica e quello dello sviluppo economico predisporranno i provvedimenti per la riapertura.