Allarme edilizia

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
29 giugno 2005 14:31
Allarme edilizia

PRATO – Finora era considerato un settore in salute, o quasi. Caratterizzato da un singolare dinamismo, alti tassi di crescita, buone prospettive di investimento. E invece il comparto dell’edilizia risulta in affanno anche a Prato.
È l’analisi del presidente provinciale degli edili di Confartigianato, Paolo Beghelli, da poco riconfermato tra i membri della Giunta di Confartigianato Prato, proprio all’indomani del rapporto dell’Ance Toscana sull’andamento del settore edile nel 2004.

“Se gli industriali edili sono preoccupati per la crescita al rallentatore di tutta l’area costruzioni – fa notare Beghelli - non c’è da aspettarsi una situazione tranquilla per le imprese artigiane che vanno avanti anche grazie al meccanismo dei lavori in subfornitura”.
Dunque l’economia toscana ristagna e anche a Prato l’edilizia rallenta la corsa positiva imboccata negli ultimi anni. C’è un altro problema che Beghelli prende in considerazione: la crisi del distretto tessile e le sue ripercussioni all’interno degli altri settori.

“Se non si esce da questa situazione di stallo, sarà sempre più difficile recuperare competitività anche negli altri settori, edilizia compresa”, denuncia Beghelli.
L’allarme riguarda soprattutto i costi che le imprese edili si trovano a sostenere. Costi che, secondo Beghelli, mettono un freno allo sviluppo degli investimenti in questo settore. “Di sicuro non sono queste le condizioni che determinano un valore aggiunto per imprese edili, per questo credo che le potenzialità di crescita dell’edilizia siano state sopravalutate”.


Diverso è il ragionamento per quanto riguarda il mercato immobiliare. “Evidentemente – conclude Beghelli - il mattone rappresenta un guadagno per chi vende, non per le imprese edili. Per questo quando si parla di boom dell’area casa, l’impressione è che si usino questi dati per attrarre i grossi investitori e il trasferimento di capitali nel mattone”.

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