Firenze, 28 giugno 2005- Rualdo Martini, presidente territoriale Firenze-Prato-Pistoia delle Pmi aderenti all'Api, nel commentare l'attuale situazione, individua alcune linee di sviluppo sulle quali impegnarsi. "Così come è evidente che vi è la necessità di iniziative che permettano di invertire il trend attuale, è altrettanto vero che gli imprenditori hanno voglia di andare avanti. E' vero che oggi la Pmi soffre per le penalizzazioni imposte dal sistema bancario, ma lotta perché non vuol chiudere, perché nell'azienda per i nostri imprenditori c'è la famiglia, la vita stessa.
Una vitalità che necessita di sostegno, a livello legislativo e finanziario, per superare l'attuale situazione sulla quale, è chiaro, occorre un intervento rapido ed efficace del Governo e delle Regioni. Penso per esempio, al problema delle esportazioni sul quale vi è le necessità di una politica di sviluppo delle attività economiche svolte in seno a Consolati e Ambasciate, rendendo più capillare ed efficace quella penetrazione commerciale che l'ICE non sempre riesce ad avere. Lo stesso discorso riguarda la tutela del design, un tema sul quale la nostra associazione insiste da anni e che, solo adesso, in ritardo e con misure non sempre efficaci, le istituzioni stanno affrontando ".
Il Presidente territoriale Api ha poi concluso la sua riflessione.
"La crisi (e l'arrendevolezza) incide sulla grande impresa, che nella sua asetticità, poco è legata al territorio, e quindi delocalizza a cuor leggero, e sull'artigianato che, concentrando sul singolo la vita e l'arte dell'impresa, non vede coinvolta nella sua attività molta della realtà che lo circonda.
Sul futuro dell'Italia la piccola e media impresa, come sempre, è pronta a fare la sua parte".