Sant'Anna di Stazzema (Lucca) - Sono venuti dalla germania per portare i fiori all'ossario di S'Antanna di Stazzema. fanno parte di una organizzazione che si chiama Distomo, prendono il nome da una cittadina greca dove il 10 giugno 1944 i nazisti trucidarono 218 donne e bambini, proprio come e' successo 61 anni fa fra queste colline. Fra loro Gabriele Haineke, sara' l'avvocato di parte civile nel processo che la procura civile sta istruendo a Stoccarda. Anche se la magistratura tedesca, denuncia la stampa berlinese, se la sta prendendo con troppa calma.
La condanna ai dieci ergastoli nei confronti degli ottantenni veterani ss che si sono macchiati del crimine di guerra, afferma un principio di civilta' non si dimenticano e non si archiviano i crimini di guerra, accolta con soddisfazione a Sant'Anna.
Enio Mancini si e' salvato, aveva sei anni e mezzo quel 12 agosto del 1944, ed e' diventato la voce la voce di quei 560 quasi tutti donne e bambini uccisi nel modo piu terribile, e racconta le loro storie.
In questi anni si e' dedicato a tempo pieno alla memoria dell'eccidio di Sant'Anna e alla ricerca dei colpevoli, dirige il
museo della restistenza di Sant'Anna. mancini Racconta la storia del piu' piccolo: "Noi diciamo sempre che la piu' piccola e' aAnna, nata venti giorni prima - continua mancini - ma il piu' piccolo il nonme non l'ha. E' il neonato di Evelina Berretti. Quel giorno Evelina aveva le doglie e mentre un'amica era andata a chiamare un'ostretrica- arrivarono gli uomini della XVI divisione Panzergrenadier degli SS, sventrarono la donna, e misero il neonato sul tavolo, mentre andavano via gli spararono mentre era ancora attaccato al cordone ombelicale della madre".
Mancini giudica la sentenza pronunciata ieri dal tribunale della Spezia in nome del popolo italiano, una riparazione e giustizia fatta in nome di tutti quelli che non ci sono piu'.
Teodora Corsini