Un duro attacco alla Banca Mps, la maggiore impresa della Toscana: è di stamane l'approvazione dell'emendamento dell'articolo 6 della Legge sul Risparmio da parte della Commisione Finanze del Senato che limita l'autonomia societaria e gestionale delle Fondazioni bancarie. "A partire dal 1° gennaio 2006 – riporta testualmente l'emendamento – la Fondazione non può esercitare il diritto di voto nelle assemblee ordinarie e straordinarie per le azioni eccedenti il trenta per cento del capitale rappresentato da azioni aventi diritto di voto nelle medesime assemblee": "Una legge incostituzionale – si legge in una nota congiunta del centrosinistra senese – che non tiene in considerazione il fatto oggettivo che le fondazioni abbiano già dismesso il controllo delle banche.
L'emendamento indebolisce i soggetti che in Italia hanno garantito, in una fase assai turbolenta, crescita, stabilità e prosperità alle banche da esse partecipate, e rischia di sottrarre alla comunità senese la possibilità di restare, attraverso la Fondazione Mps, il punto di riferimento della Banca che questo territorio ha creato, fatto crescere e difeso nel corso del tempo".
Le ultime indiscrezioni sostengono che la banca senese stia valutando di vendere sul mercato la propria partecipazione in via Veneto e che la scelta potrebbe essere presa domani dal Cda.
All'ordine del giorno c'è infatti la valutazione di una soluzione sul bond convertibile in azioni Bnl per un importo complessivo di 450 mln di euro che garantisca neutralità e terzietà delle controparti. In sostanza, il board della banca senese ha due opzioni, decidere per il rimborso cash oppure assegnare ai risparmiatori azioni per una quota complessiva pari all'intera partecipazione detenuta nell'istituto romano.
Ogni chilometro quadrato della provincia di Siena riceve 26.700 euro dalla Fondazione Mps mentre ad ogni abitante vanno, anche se indirettamente, 395 euro.
Nella regione Toscana la distribuzione delle risorse è di 5.165 euro per Km2 (33,3 euro pro capite), un valore decisamente superiore a quelli medi di sistema delle maggiori fondazioni italiane nelle rispettive regioni e nell’ambito di riferimento.