Negli ultimi tre anni, il 60% dei residenti nel centro storico di Firenze ha visto peggiorata la qualità della vita, il 32% non ha notato cambiamenti e solo il 7,2% la ritiene migliorata. Il 26% di chi risiede in centro non esce mai da solo la sera, il 21% lo fa ma si sente poco sicuro e il 13% per nulla sicuro. Quasi il 35% delle donne non affronta mai le tenebre da sola, contro il 7% degli uomini. La percezione di insicurezza è particolarmente intensa nelle zone del Mercato Centrale e San Lorenzo da una parte e dall’altra in quella di Santo Spirito e di San Frediano.
La zona più ‘tranquilla’ corrisponde all’area tra Santa Maria Novella e Borgo Ognissanti. A dircelo è l’ultimo sondaggio commissionato all’Istituto ‘Freni’ dal capogruppo Udc al Comune di Firenze Mario Razzanelli, dal titolo ‘Percezione della qualità della vita e vittimizzazione nel Centro Storico di Firenze’. L’indagine è stata presentata ieri, alla presenza anche del capogruppo di Forza Italia Paolo Amato e di Stefano Alessandri di An, nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Vecchio, in vista del consiglio comunale straordinario sulla sicurezza in programma per lunedì prossimo.
La caratteristica dell’indagine, rispetto a quella effettuata dal Comune di Firenze nell’ottobre scorso, è che riguarda unicamente il centro storico e che è stato suddiviso in sette microaree: Mercato Centrale, Borgo Ognissanti, Duomo, S. Spirito, Santa Croce, via Pietrapiana e via dei Pilastri. Questo sistema di analisi ha consentito di rilevare le zone più a rischio e degradate della città nella percezione di chi ci abita, fornendo così uno strumento operativo alle forze dell’ordine e al Comune per l’analisi e la soluzione dei problemi.
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Un dato che deve far riflettere>>.
Se in ogni zona del centro, infatti, la percezione del degrado supera sempre il 50%, la percentuale aumenta nell’area del Mercato Centrale (più di 2 residenti su 3), mentre relativamente meno deteriorate risultano le zone di Borgo Pinti, via Pietrapiana e Borgo la Croce. Sono soprattutto gli indici legati alla sporcizia, al disordine, al rumore e all’abbandono ad incidere sulla maggiore percezione di degrado del centro, mentre la questione della sicurezza risulta, pur se relativamente, meno compromessa.
Quasi il 40% degli intervistati lamenta un deterioramento della sicurezza, mentre quasi la metà avverte un peggioramento del decoro urbano e, più in generale, della vivibilità. I temi più scottanti a tal proposito riguardano la viabilità, pulizia strade, inquinamento, spaccio di droga, prostituzione, microcriminalità, accattonaggio, vendita abusiva.
Sono soprattutto le donne a lamentarsi maggiormente per i segnali di disordine e abbandono registrati nella loro zona: quasi il 40% delle intervistate reputa insufficiente la pulizia e l’ordine che regnano nella zona di residenza.
La percezione di un evidente abbassamento della qualità della vita negli ultimi tre anni trova concordi quasi il 60% degli abitanti dell’area del Mercato centrale, poco più del 50% di quelli della stazione – Borgo Ognissanti e Santa Croce. Va meglio al Duomo e piazza Signoria (45%) e Santo Spirito – San Frediano.
Il 31% degli intervistati pensa che la vivibilità della zona di residenza sia insufficiente. E la percentuale è la stessa di chi la reputa assolutamente inadeguata.
Solo il 30% la promuove con un ‘sufficiente’, mentre solo l’8% si dichiara soddisfatto. I più sacrificati al riguardo appaiono i residenti di Santa Croce, insoddisfatti per l’85%. A seguire, le zone di p.zza S.Lorenzo Mercato Centrale, p.zza S.M.N.-B.go Ognissanti, Duomo, Oltrarno e Borgo La Croce e Borgo Pinti, ‘oasi felici’ di questo sondaggio.
Dal punto di vista della sicurezza, si registra una maggioranza (56%) di residenti nel Centro Storico di Firenze che si sentono al sicuro nell’area circostante la propria abitazione, mentre il 44% afferma il contrario.
Come ci possiamo immaginare, sono le donne a sentirsi meno tranquille. L’insicurezza si avverte soprattutto nelle zone circostanti il Mercato Centrale e San Lorenzo, ma anche in Santo Spirito. In effetti, sulla base delle dichiarazioni degli intervistati, la situazione di San Lorenzo può essere definita quasi fuori controllo (meno di un residente su 4 percepisce una situazione di sicurezza intorno alla propria abitazione). La zona di Santa Croce, invece, risulta relativamente sicura (il 40% non si sente per niente o poco tranquillo), probabilmente per la presenza di numerosi e frequentati locali notturni.
L’area più vivibile corrisponde alla zona di San Giovanni (forse per il presidio più intenso delle forze dell’ordine), dove solo il 5% non si sente per nulla sicuro, e di Borgo Ognissanti. Proprio chi abita nella zona intorno al Duomo segnala situazioni di aumento della sicurezza, segno che l’intervento della polizia, dove c’è, è apprezzato e porta i suoi frutti. Il primo posto nella classifica delle zone più degradate spetta a San Lorenzo, dove oltre il 60% denuncia un deterioramento della vivibilità.
Ma come viene giudicato l’operato dell’Amministrazione per risolvere le situazioni di disagio? Male, soprattutto se pensiamo alla questione dei parcheggi. Quasi il 90% è tra ‘molto’ e ‘abbastanza’ insoddisfatto.
Per quanto concerne il disturbo arrecato dai locali notturni, sono gli abitanti di S. Croce ad avvertire in modo particolare il problema: più del 40% è molto insoddisfatto dei rimedi presi e in generale più del 70% lamenta una situazione al di sotto della tollerabilità.
Nel sondaggio, è stato inoltre analizzato in dettaglio il quartiere di San Lorenzo che, come sappiamo, negli ultimi anni è stato investito da forti cambiamenti legati ai processi di trasformazione demografica, sociale e etnica. San Lorenzo rappresenta la microzona sulla quale occorre intervenire concretamente per invertire questa preoccupante tendenza, tenendo presente che questa zona ed il centro sono ormai dominio degli anziani, di cui dobbiamo tener conto le necessità.
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Sul tema della sicurezza, il 46% è abbastanza d’accordo con l’affermazione che negli ultimi tempi i reati a Firenze sono aumentati; il 21% poco d’accordo e il 13% per niente. Tra gli scontenti, primeggiano ancora una volte le donne, le più colpite sotto questa sfera.