FIRENZE- Ben 1.171.000 elettori hanno esercitato il loro diritto di voto. I dati definitivi dicono che la Toscana è la seconda regione, subito dopo l’Emilia Romagna, per affluenza alle urne. Delle prime tre province a livello nazionale due sono toscane, al secondo e terzo posto troviamo infatti Livorno e Firenze, subito dopo Bologna che è al primo posto. I dati di affluenza alle urne relativi alle dieci province toscane sono confortanti rispetto al dato complessivo nazionale, ecco il dettaglio: Arezzo 33,5%, Firenze 45,9%, Grosseto 35,3%, Livorno 46,2%, Lucca 29,9%, Massa Carrara 34,7%, Pisa 41,5%, Pistoia 35,7%, Siena 44,0%, Prato 36,4%, Toscana 39,8%.
Il dato di affluenza al voto a Firenze è nettamente superiore alla media nazionale. Parliamo di una città in cui, nelle ultime elezioni, la non partecipazione al voto ha riguardato oltre il 25% dell'elettorato. E questo fa capire quanto sia significativa una percentuale di votanti attorno al 45%.
Quorum raggiunto in tre Comuni della provincia di Siena, Abbadia San Salvatore (50,61 percento), Radicondoli (58,63 percento) e Trequanda (53,09 percento) mentre in molti Comuni non si è raggiunto il traguardo per una manciata di voti, fra cui Colle di Val d'Elsa che si è attestata al 49,96 percento e dove il quorum non è stato raggiunto per soli sei voti, Monteroni d'Arbia con il 49,48 percento, Pienza con il 49,21 percento.
Sono questi i risultati fatti registrate nel territorio della provincia di Siena per il referendum sulla procreazione assistita. Con il 44 per cento di affluenza alle urne, la provincia di Siena ha superato comunque il risultato nazionale di ben diciotto punti.
“Sono contento di essere presidente di una Regione come questa, nonostante la scarsa informazione, la forte pressione all’astensionismo e la difficoltà dei quesiti referendari.” Lo ha detto Claudio Martini, presidente della Regione Toscana, commentando i dati elettorali dopo la chiusura delle urne del referendum sulla procreazione assistita.
“Adesso è nostro compito riflettere approfonditamente su questo voto - ha aggiunto Claudio Martini. Continua il nostro impegno sui grandi temi etici, culturali e ideali che, assieme alle preoccupazioni sul futuro dell’economia, sono così presenti alle donne e agli uomini che vivono in Toscana e nel resto del Paese. Senza dimenticarsi che il mancato raggiungimento del quorum non ha risolto uno solo dei problemi aperti dalla legge 40”.
«La provincia fiorentina registra in generale un enorme successo delle astensioni: è un colpo al cuore rosso della Toscana che speriamo sarà motivo di riflessione per i Ds, soprattutto vista la mobilitazione delle truppe cammellate che hanno messo in campo a favore del ‘sì’».
Queste le considerazioni a caldo del Consigliere regionale di Alleanza Nazionale Achille Totaro dopo i primi dati diffusi sulle percentuali di votanti al referendum sulla procreazione. Totaro, fin dall’inizio schieratosi a favore dell’astensione, ora esulta per il mancato raggiungimento del quorum: «Il fatto che comuni fiorentini dove il centrosinistra ha risultati politici storicamente bulgari, in certi casi superiori all’80%, si siano registrate percentuali di votanti pari a poco più della metà, costituisce un risultato importante per chi come noi ha fatto dell’astensione la sua battaglia per il referendum.
Credo che i Ds debbano procedere ad una profonda riflessione sul perché malgrado gli appelli, le manifestazioni, i comizi e quant’altro non siano riusciti a mobilitare il loro elettorato. Evidentemente – prosegue Totaro – quando non si tratta di barrare simboli ma di far parlare la propria coscienza, i fiorentini si sono trovati rappresentati da Alleanza Nazionale che in Toscana ha scelto con chiarezza e senza tentennamenti la via dell’astensione». «Forse – conclude Totaro – sarà ora che i partiti del centrosinistra ed in particolare i Ds toscani e fiorentini scendano dal piedistallo del consenso per tornare ad ascoltare il sentire dei cittadini».
No alle divisioni, sì al dialogo, e ora si riapra il confronto in Parlamento.
E' quanto afferma il sindaco Leonardo Domenici, commentando i primi dati sul voto del referendum sulla procreazione assistita. Domenici apre la sua analisi parlando di Firenze: "Occorre comunque meditare, a Firenze come altrove, su questo dato. Il paese non ha bisogno di nuove divisioni e lacerazioni, in particolare fra laici e cattolici, e quindi c'è da augurarsi che questo dato non dia luogo a troppe interpretazioni che vadano in questo senso. C'è da augurarsi anche che questo risultato riapra il confronto in Parlamento per trovare soluzioni più avanzate e condivise rispetto alle legge attuale.
D'altra parte, i referendum sono stati promossi proprio perché questo dialogo in Parlamento è venuto a mancare. La riapertura di questo confronto darebbe un senso anche alla posizione di quanti, sul piano istituzionale, hanno invitato all'astensione". "Speriamo che questo referendum - conclude il sindaco Domenici - rappresenti una occasione per non radicalizzare le posizioni, ma per riaprire un dialogo su questioni delicate e inedite, su cui non è facile per l'opinione pubblica esprimersi con un "sì" o con un "no".
“Sono soddisfatto che la maggioranza dei sestesi abbia usato lo strumento del voto su quesiti referendari tanto importanti e che riguardavano tutti”, ha dichiarato Gianni Gianassi, Sindaco di Sesto Fiorentino, commentando il dato del 53,57% dell’affluenza, una delle più alte percentuali a livello nazionale. “A Sesto – ha continuato Gianassi - è stato fatto uno straordinario sforzo di informazione, evitando di trasformare i quesiti in uno scontro tra partiti o di carattere religioso.
Il Comitato per il sì si è impegnato quotidianamente per far arrivare a tutte le famiglie di Sesto l’informazione per poter decidere cosa e come votare. Partiti e singole personalità hanno lavorato a questo scopo con volantini, tavole rotonde e dibattiti. Tale grado di informazione, purtroppo, non si visto a livello di comunicazione tv nazionale”.
«Nemmeno a Firenze il referendum ha raggiunto il quorum -afferma il consigliere di Alleanza Nazionale Giovanni Donzelli- Su valori fondamentali, come il rispetto della vita, la sinistra materialista e massimalista è in minoranza anche nella nostra città.
Partendo da questo dato è possibile quindi costruire un'alternativa all'attuale governo di Firenze. Se l'attuale centro-destra non è sufficiente a trasformare in consenso elettorale questo comune sentire dei fiorentini, è necessario iniziare a lavorare fin da subito a nuovi soggetti politici e a nuove aggregazioni capaci di entusiasmare i fiorentini non solo su problemi pratici e quotidiani che attanagliano la nostra città, ma anche su grandi valori e ideali che da sempre albergano nella spiritualità particolare e profonda dei fiorentini.
Una cartello di tutte le esperienze poltiche, culturali e di volontariato cittadine che si ispirano ai tradizionali valori spirituali del cattolicesimo, può essere la strada migliore per donare nuovamente dignità a Firenze e ai fiorentini».