8 giugno 2005- Seminario nazionale a Firenze venerdì all'Istituto degli Innocenti, per
parlare di prevenzione e possibilità di intervento. L'esperienza mostra
come gli adolescenti usciti dalla prostituzione diventano i soggetti
più attivi nella difesa dei diritti dei minori contro l'abuso.
"Lavoro venti ore al giorno, avrò diritto a qualche svago?" Con queste
parole ha cercato di giustificarsi l'altra notte un insospettabile
professionista che nel vagone di prima classe di un treno Eurostar
aveva organizzato riprese video dei passeggeri alla toilette, compresi
bambini.
Nel suo computer sono state trovate immagini di minorenni denudati e coinvolti in atti sessuali. Ma non si tratta di un caso isolato perché gli abusanti-clienti dei bambini sfruttati sessualmente sono sempre di più persone apparentemente "normali", uomini di ceto sociale medio alto, padri di famiglia, impiegati e studenti. Il fenomeno dello sfruttamento sessuale dei minori è in crescita in tutto il mondo, alimentato sì dalla miseria nei Paesi poveri ma anche dalla crescente domanda dei danarosi "clienti" dei paesi occidentali.
E
mentre si abbassa l'età media dei ragazzini e delle ragazzine abusate
scende in maniera preoccupante anche l'età dei "clienti": sono sempre di
più gli adolescenti coinvolti nell'uso di immagini pedo-pornografiche
tramite Internet.
Di sfruttamento sessuale dei minori in Italia e nel mondo si
parlerà venerdì 10 giugno a Firenze, all'Istituto degli Innocenti, in un
seminario di confronto e riflessione organizzato dal Consorzio di ONG
Italiane MAIS, GVC e Terra Nuova insieme all'Istituto degli Innocenti.
Il seminario nasce dall'esperienza di cooperazione in Nicaragua delle
ONG Italiane, che da anni operano in collaborazione con associazioni e
istituzioni nicaraguensi per dare una risposta ed offrire una possibile
prevenzione alla problematica dello sfruttamento sessuale di bambini,
bambine e adolescenti. Partecipano al convegno rappresentanti delle ONG
promotrici, ricercatori dell'Istituto degli Innocenti, studiosi e
operatori. I contributi previsti consentiranno di mettere a fuoco il
fenomeno dello sfruttamento sessuale dei minori a livello
internazionale e nazionale, i risultati di alcune ricerche sulla figura
dell'abusante - cliente, le indicazioni operative che emergono
dall'analisi dal lato della domanda di sfruttamento e le problematiche
dell'intervento trattamentale con autori di reati sessuali.
L'iniziativa intende offrire uno spazio di riflessione ed interscambio
a tutti gli operatori ed i soggetti sociali che si stanno misurando con
differenti strumenti di lavoro per prevenire ed intervenire sulla
problematica dello sfruttamento sessuale dei minori.
Nel corso della giornata sarà presentato il video "La Flor mas linda de mi querer" e spot realizzati da adolescenti nicaraguensi. Nel 2003 le Nazioni Unite hanno stimato che il numero dei bambini trafficati ogni anno nel mondo si aggirava intorno ad 1,2 milioni di individui. Il procuratore nazionale antimafia Pier Luigi Vigna, fornendo i dati sui vari reati connessi alla tratta di bambini relativi al periodo gennaio 2000/agosto 2004, ha segnalato che su 607 vittime, 173 erano minorenni.
In Italia
sono a rischio soprattutto i minori immigrati non accompagnati e i
richiedenti asilo. Molte sono bambine e ragazze di nazionalità albanese,
moldava, rumena e nigeriana. La maggior parte dei bambini al di sotto
dei 15 anni però non viene sfruttata nel mercato del sesso, ma in quello
del lavoro nero o nell'accattonaggio. Non è da escludere, tuttavia, che
una volta venduti, anche questi bambini più piccoli corrano il rischio
di essere sfruttati sessualmente.
Da una recente indagine svolta dall'Istituto degli Innocenti e
dall'Università di Torino per conto dell'Osservatorio prostituzione
minorile della Regione Emilia Romagna, emerge che lo sfruttamento
sessuale commerciale è la manifestazione esterna di abusi che hanno
origine all'interno della famiglia.
La prostituzione a terzi può infatti diventare un modo per allontanarsi da un contesto familiare violento o per ricavare mezzi di sussistenza per se stessi e per il proprio nucleo familiare. Purtroppo i minori coinvolti in questo tipo di sfruttamento, sia maschi che femmine hanno solo 8 o 9 anni di età. Per quanto riguarda Internet, si calcola che i minori dai 2 ai 13 anni connessi alla rete siano ormai circa 2,5 milioni. Della rete i bambini e gli adolescenti sono vittime due volte, in quanto soggetti ritratti dalla pornografia che circola in rete e in qualità di fruitori inconsapevoli di immagini violente e inadeguate alla loro età.
L'Interpol, dal 2001 a oggi, ha
raccolto circa 250.000 immagini pedo-pornografiche, riuscendo a
identificare 300 minori in 19 paesi.
Copine (Combating Paedophile Information Networks in Europe ), un
progetto di ricerca dell'Università di Cork, fino al 2004 ha gestito un
database di immagini pedo-pornografiche contenente circa 150.000 foto e
oltre 400 video. Oltre la metà di questo materiale rappresenta bambine
vittime di atti e violenze sessuali; circa il 40% delle bambine e oltre
il 50% dei bambini ha un'età compresa fra 9 e 12 anni e il 10% ha
un'età ancora inferiore.