Oggi userò il notiziario per il quale collaboro da molti anni per uno sfogo personale. Chiedo anticipatamente scusa a tutti i nostri affezionati lettori. Bloccato in casa da una malattia sto facendo indigestione di telegiornali. Oggi guardando il notiziario "Studio Aperto" trasmesso dall'emittente Italia Uno ho assistito ad un evento di una indecenza unica. Durante un servizio sul vincitore di uno dei soliti cosidetti Reality l'intervistato ha pronunciato un'affermazione caratterizzata da una maleducazione unica e ancor peggio da un subdolo e pericoloso razzismo. Egli, riferendosi alle comodita' del ritorno alla vita normale dopo settimane in fattoria, ha affermato di aver compreso l'importanza del suo "filippino" al quale per questo avrebbe aumentato lo stipendio.
Che bontà d'animo!!! Ma cosa ancor più grave, anche l'intervistatore ha etichettato lo stesso come "filippino". Chiedo scusa io per loro a tutti i "filippini, indiani, cittadini dello Sry Lanka, italiani ecc. ecc.". Gli attributi , se usati in senso spregiativo fanno molto male. Il "filippino", è solo un uomo che lavora per vivere, che svolge un lavoro umile, lontano magari dai propri affetti. Quindi merita estremo rispetto.Bastava poco per non farmi restare sullo stomaco il pranzo: chiamare il "filippino" con delle semplici parole che definiscono il suo lavoro: Collaboratore Domestico.Marco Rallo