Nel 2001 l'odissea per lo spazio portata avanti dai networkers fiorentini assunse come prospettiva la produzione di zone di sovversione della normalità attraverso gli z.o.t., luoghi temporaneamente autogestiti dalle libere creatività, svincolati dalla merce, dalle deleghe e dal potere. In una città in continuo movimento, dove il lavoro, la socialità e la quotidianità sono determinate dal continuo transito dei cittadini, non era più possibile rintracciare soggettività stabili. Solo nomadi, secondo i ragazzi dell'Elettropiù.
L'esperienza collettiva si stratificava nella profondità del tempo e dello spazio temporaneo, non nella sua durata. Così le zot lasciarono il segno in molti luoghi sensibili del centro cittadino, che in quel periodo era nel pieno del suo processo di svuotamento sociale e culturale: l'ex liceo artistico in via Cavour, il teatro Niccolini, il teatro Nazionale, toccando l'Apollo, e appropriandosi di un infosquot in via Bufalini.
Lo squotting e l'azione diventava linguaggio, scivolando tra le piaghe della politica sociale e culturale fiorentina; luoghi persi nell'oblio riprendevano parola gridando la loro decadenza, pur attrverso a pratiche illegali.
"Ponevamo delle domande e cercavamo di costruire delle risposte -spiegano all'Elettropiù- La reazione della società civile fu quella di farci recapitare decine di denunce, facendo finta di non sentire le grida che da quei luoghi si alzavano.
Oggi, molti negozi storici sono ormai chiusi, i piccoli cinema hanno lasciato spazio alle multisale e i teatri abbandonati nel centro storico rimangono più di 10. Alla vista aerea del centro si aggiungono altri buchi neri non abili all' esistenza nella contemporaneità fiorentina.
Questa serata finanzierà i processi che sono ancora in corso per quelle esperienze e cercherà di ricordare che qualsiasi azione illegale.
h 17.30 - caffetteria - incontro su "occupazioni e repressione"
h 22 - spazio cinema - goodfellas crew ...quei bravi ragazzi
musica elettronica da camera + video proiezioni
h 23 - spazio auditorium