Il Consigliere di Alleanza Nazionale Nicola Nascosti ha presentato in Consiglio provinciale un’interrogazione per rilanciare, ancora una volta, l’allarme rifiuti nel nostro territorio. Le discariche già autorizzate possono continuare a ricevere, fino al 16 luglio 2005, i rifiuti per cui sono state autorizzate. Il Dlgs 13/01/2003 n° 36 recita, al punto 2 che fino al 16 luglio 2005 è consentito lo smaltimento nelle nuove discariche, in osservanza delle condizioni e dei limiti di accettabilità previsti dalla deliberazione del Comitato interministeriale del 27 luglio 1984.
Il punto 3 recita che entro sei mesi dalla data di entrata in vigore del decreto il titolare dell’autorizzazione o, su sua delega, il gestore della discarica, presenta all’autorità competente un piano di adeguamento della discarica alle previsioni di cui al presente decreto, incluse le garanzie finanziarie. Con motivato provvedimento l’autorità competente approva il piano, autorizzando la prosecuzione dell’esercizio della discarica e fissando i lavori di adeguamento, le modalità di esecuzione e il termine finale per l’ultimazione degli stessi, che non può in ogni caso essere successivo al 16 luglio 2009.
I gestori hanno presentato i piani di adeguamento alla Provincia già da due anni, ma questa ha risposto di non poterli approvare perché manca una interpretazione del Ministero o della Regione.
“Sulle discariche di Firenzuola e Case Passerini era auspicabile una risposta rassicurante – spiega Nascosti – che però non c’è ancora stata.
Ad oggi non ci sono proroghe e deve essere la Provincia ad attivarsi in tal senso. A seguito di altre nostre interrogazioni e domande d’attualità, l’assessore all’ambiente Luigi Nigi disse che si aspettava la Regione per avere i finanziamenti per l’inceneritore della Piana. “Voci” attendibili – aggiunge Nascosti – su un ipotetico finanziamento regionale sono infondate. Se vogliamo far partire questo termovalorizzatore sarebbe più opportuno individuare un project che interessi i privati, magari anche attraverso un bando europeo perché soldi dalla Regione difficilmente arriveranno”.
Si chiede pertanto: di conoscere la situazione dei vari piani di adeguamento delle discariche presenti nella Provincia; quanti e quali impianti non rispettano i requisiti minimi di esercizio previsti dal Dlgs 36/2003; nel caso di mancato rispetto di detti requisiti minimi, quali saranno i tempi e le modalità di chiusura degli impianti stessi; nel caso di chiusura d’impianti, quali provvedimenti intendono prendere le amministrazioni per soddisfare le esigenze di smaltimento.
Quali sono i motivi tecnici ed amministrativi per i quali la Provincia di Firenze non può approvare i piani di adeguamento come previsto dal D.Lgs 36/2003; cosa intende fare la Provincia di Firenze per assicurare la prosecuzione dell’attività di smaltimento degli impianti esistenti che rispettino le norme tecniche dettate dal D.Lgs 36/2003; se la Provincia di Firenze è intervenuta sulla Regione Toscana per deliberare la prosecuzione delle attività esistenti, come avvenuto in altre Regioni.