Una soluzione concreta per costruire alloggi in affitto dedicati a chi supera il reddito di rientrare nella graduatoria del Comune, ma non è in grado di pagare un canone di mercato. E' questo l'obiettivo di una norma urbanistica approvata una decina di giorni fa dalla giunta comunale e che ieri ha ricevuto il via libera del consiglio comunale. In concreto si tratta del regolamento per l'applicazione del disposto di cui all'articolo 23, lettera e, nonché della salvaguardia prevista dell'articolo 27, quarto comma, delle norme di attuazione del Piano Strutturale adottato con deliberazione 59/39 del 20 aprile 2004.
Il Piano strutturale, infatti, introduce una norma che prevede l'obbligo per chi realizza nuove edificazioni o recuperi con demolizione e ricostruzione superiori a 2mila metri quadrati di destinare almeno il 20% della metratura ad alloggi per l'affitto convenzionato. Oggi il consiglio comunale ha dato il via libera al regolamento attuativo. L'obiettivo di questa norma, come ha spiegato l'assessore all'urbanistica Gianni Biagi, è individuare una soluzione alle difficoltà di chi cerca un'abitazione in affitto senza avere i requisiti di reddito per accedere alla graduatoria dell'Edilizia residenziale pubblica.
In dettaglio il regolamento prevede un'applicazione articolata in tre fasi: una fase a regime, ossia quando il Regolamento Urbanistico sarà approvato, quindi nel 2007; una fase intermedia, ossia da domani e fino all'approvazione del Regolamento Urbanistico; ed una fase transitoria, ossia per portare a conclusione i procedimenti già avviati prima dell'adozione del Piano Strutturale.
La fase transitoria viene applicata ai procedimenti già avviati prima dell'adozione del Piano Strutturale. "Questa modalità si applica in sostanza soltanto al progetto di Jean Nouvel per l'area ex Fiat di viale Belfiore - ha spiegato l'assessore Biagi - dove oltre all'albergo verranno realizzati un centinaio di alloggi da una trentina di metri quadrati con resede e posto auto. Questi alloggi saranno affittati a un canone concordato inferiore del 35-40% di quello di mercato per questa tipologia di abitazione, ovvero circa 400 euro al mese".
Nella fase intermedia, ovvero per i progetti presentati da domani all'approvazione del Regolamento urbanistico (nel 2007), si prevede che gli alloggi realizzati sulla base del 20% siano affittati (permanentemente o per periodi inferiori a 30) oppure venduti a prezzi convenzionati e quindi inferiori a prezzi di mercato. In questo caso si tratta di un'applicazione più flessibile che comunque garantisce una quota di alloggi a prezzi convenzionati. Infine la fase a regime, verosimilmente dal 2007, dove invece l'applicazione della norma prevede esclusivamente l'affitto permanente.
In alternativa, l'operatore privato può affittare per periodi inferiore a 30 anni versando però all'Amministrazione comunale, una quota in denaro. Oppure l'operatore privato può decidere di non realizzare gli alloggi previsti dal 20% rinunciando in perpetuo al titolo edificatorio. Il privato dovrà quindi cedere il titolo all'Amministrazione comunale insieme a una somma per attivare la costruzione altrove di altrettante case in affitto, mediante un sovvenzionamento pari a quello fissato dal governo per i "Ventimila alloggi in affitto" (ovvero il 45% del costo di costruzione).
L'Amministrazione potrà quindi attivare un bando per individuare i soggetti privati che realizzino queste abitazioni trasferendo loro i soldi e il titolo edificatorio. Ovviamente a garanzia che le abitazioni siano utilizzati dal target individuato dal Comune, l'Amministrazione individuerà i soggetti cui affittare e controllerà che le regole siano rispettate.
"Lo spirito della norma è giusto, ma il metodo previsto dal regolamento è penalizzante per gli operatori del settore edile" -E' questo il commento di Bianca Maria Giocoli (Fi)- "Condividiamo l'esigenza di calmierare il mercato e soddisfare i bisogni di coloro che non possono accedere come inquilini all'edilizia residenziale pubblica perché rientrano nella cosiddetta 'fascia grigia' del mercato.
Tuttavia - precisa Giocoli - l'impressione è che il regolamento verrà visto dagli operatori del settore non come una opportunità ma come una tassazione che inevitabilmente cadrà sulla parte residua di edilizia non obbligata aumentando i costi degli appartamenti". Secondo l'esponente di Forza Italia il Comune di Firenze doveva prendere esempio da altre realtà italiane come la Regione Lombardia che ha previsto un sistema premiante e non penalizzante per gli operatori. "In Lombardia - spiega la consigliera azzurra - i comuni possono concedere le volumetrie destinate all'affitto come aggiuntive a quelle proposte dall'operatore e non in sottrazione come è stato predisposto a Firenze.
Se si voleva dare impulso all'economia fiorentina e toscana e nel contempo soddisfare le esigenze di chi cerca una casa in affitto a prezzi calmierati occorreva andare in questa direzione. Ma nella seduta odierna del consiglio comunale - conclude Giocoli - la mia proposta di rivedere sulla base di queste esperienze il regolamento non è stata accolta. Inoltre i colleghi di Alleanza Nazionale non hanno compreso l'importanza della richiesta di rivisitazione della norma penalizzante delle imprese fiorentine".