Boschi futuri è un’iniziativa di educazione ambientale che si pone l'obiettivo di accompagnare bambini, ragazzi e adulti alla conoscenza di una porzione di territorio fondamentale non solo per la conservazione del patrimonio naturale e delle biodiversità della valle del Farma, ma anche per la lettura e interpretazione del patrimonio culturale e sociale delle Colline Metallifere.
Bambini, ragazzi e adulti di tutta la provincia di Grosseto saranno accolti da animatori e guide, che li accompagneranno in una serie di laboratori e percorsi guidati al Centro Visite Casa Nova, al Castello del Belagaio, alle grotte e attraverso gli splendidi boschi della Riserva del Farma.
“Boschi futuri” è un progetto INFEA realizzato dall’Associazione L’Altra Città, il Comune di Roccastrada e Unicoop Ribolla grazie alla collaborazione dell’Assessorato alla Conservazione della Natura, Caccia e pesca, del Corpo Forestale dello Stato, delle Cooperative Solidarietà è crescita, Il Nodo, Lisa, Lo Scoiattolo, Portaperta e Le Orme, dell’Istituto Tecnico per il Turismo di Roccastrada e del Parco Archeologico e Tecnologico delle Colline Metallifere.
È previsto un servizio di accoglienza per le informazioni e prenotazioni su tutti i servizi ed eventi.
La partecipazione è gratuita.
Come ci si arriva: da Grosseto si raggiunge Roccastrada e da qui si continua in direzione di Torniella.
Prima della località Piloni si gira a destra imboccando la strada provinciale del "Belagaio" che porta all’area protetta. Un’altra possibilità – consigliata soprattutto per il sabato, poiché la strada di Roccastrada sarà impegnata dal Giro d’Italia – consiste nel raggiungere attraverso la senese Casal di Pari e da qui imboccare la strada provinciale del Belagaio.
Sabato 14 e domenica 15, a partire dalle ore 9.30
IL CENTRO VISITE CASA NOVA
Le cooperative Il Nodo, Lo scoiattolo, Lisa e Solidarietà è crescita iniziano la gestione del Centro Visite che la Provincia di Grosseto ha creato nella Riserva Naturale del Farma.
La riserva naturale del torrente Farma comprende circa 1500 ettari di valli e colline caratterizzate da boschi, piccoli spazi coltivi e appezzamenti destinati al pascolo.
Al centro dell'area, su un crinale che divide il torrente Farma dal fosso Lanzo, si trova il castello e la fattoria del Belagaio.
Dal punto di vista della vegetazione si riscontrano formazioni varie e significative, sia come specie che come sviluppo morfologico. Vanno inserite tra le rarità botaniche la betulla e il tasso. Tra le specie rare o al limite della zona si rilevano il Bosso (Buxus sempervirens) e il Brugo (Calluna vulgaris). Da sottolineare, infine, la notevole presenza del Lupinus grecus, specie di recente acquisizione nella flora italiana.
Numerose anche le emergenze faunistiche che fanno del Farma un'area unica in Italia. Tra i mammiferi è da segnalare la presenza della Lontra (Lutra lutra) e il Ferro di cavallo maggiore e minore (Rinopholus ferrumequinum e hipposideros). Ma sono presenti anche altri animali protetti come la Martora (Martes martes), la Puzzola (Mustela putorius) e il Gatto selvatico (Felis s. silvestris).
Il Centro è dotato di un sistema multimediale che consente di osservare le specie animali della zona e quelle presenti nella riserva della Diaccia Botrona, a cui è collegato in rete.
IL CASTELLO DEL BELAGAIO
Il nome del Castello del Belagaio deriva da "Pelagus", l'acquitrino che esisteva nell'avvallamento davanti al castello.
L'area fu bonificata grazie alla costruzione di un cunicolo di scolo che, passando sotto gli edifici, sbuca nella Val di Farma.
Il castello del Belagaio, come gli altri manieri fortificati della nostra provincia, è passato di mano tra i potenti che alternativamente si sono imposti nella zona. E' stato possesso della famiglia Aldobrandeschi, dell'Abbazia di San Lorenzo al Lanzo, degli Ardengheschi e dei Grottanelli. Fu proprio il conte Lorenzo Grottanelli a trasformarlo in villa-fattoria. Tuttavia ha ancora il fascino del castello essendo presenti gli elementi architettonici che lo identificano: le mura, la torre, la cappella gentilizia, il pozzo e i magazzini.
Attualmente è di proprietà del Corpo Forestale dello Stato.
Il servizio di guida - gestito dalla cooperativa Le Orme – è possibile grazie alla disponibilità del Corpo Forestale dello Stato.
I SENTIERI
La zona circostante il centro visite Casa Nova è ricca di sentieri segnati che conducono verso la valle del Farma, attraverso i boschi di faggi, tassi, querce, lecci ecc.
Sabato mattina ore 10,30
Un parco tematico è un luogo della memoria, ovvero un punto di raccordo tra un passato che non si vuole dimenticare e un futuro in via di progettazione.
La storia di una comunità lascia le sue tracce sul territorio, segna il paesaggio conferendogli un significato, ma per quanto le tracce siano evidenti, esse non sono che degli indizi che solo un abile indagatore può rimettere insieme, collegandoli al fine di ricostruire il tessuto.
Una guida ad un parco tematico ha il compito di individuare la chiave di lettura, il filo conduttore che lega i singoli frammenti e li tiene insieme nella percezione degli abitanti e
degli ospiti, accompagnando gli uomini attraverso il percorso che dalla natura conduce fin dentro gli anfratti più riposti della memoria.
In collaborazione con il Parco Tecnologico e Archeologico delle Colline Metallifere e l’Istituto Tecnico per il Turismo di Roccastrada.
Saranno presenti:
· Hubert Corsi – Presidente del Comitato di Gestione del Parco Archeologico e Tecnologico delle Colline Metallifere
· Laudomia Benedetti – Dirigente Istituto “Lotti” di Massa Marittima
· Simone Giusti
· Massimo Cipriani
Sabato 14 maggio 9,30-18,30
Il bosco, come le Movilas, è costituito da elementi che stanno in perfetto equilibrio tra loro, il loro insieme forma una struttura complessa e armoniosa.
Ogni elemento contribuisce a suo modo a mantenere efficiente e “bilanciata” l’intera struttura. Basta che un elemento, anche quello apparentemente meno rilevante, venga a mancare o cambi la sua posizione, che tutta la struttura subisce un forte sbilanciamento, compromettendone la stabilità, provocando un crollo. L’esperienza prevede, attraverso animazioni, giochi e piccole attività manuali, l’acquisizione di alcune fondamentali nozioni per osservare, studiare e conoscere gli elementi del Bosco e le loro relazioni.
Ci sarà la possibilità di realizzare delle movilas, con gli elementi raccolti direttamente nel bosco.
Il Laboratorio è gestito dalle coop. Il Nodo, Lo scoiattolo, Lisa e Solidarietà e crescita
Domenica 15 maggio 9,30-18,30
Giocolettura, narrazioni, disegni nel bosco.
In un angolo di bosco uno spazio delimitato da corde e materiali naturali ospiterà una piccola biblioteca di romanzi, poesie e libri per bambini. Si tratta di uno spazio in cui tutti potranno fermarsi, riflettere, leggere, ascoltare e giocare.
I bambini saranno accolti da animatori.
Il servizio è gestito dalla cooperativa Portaperta in collaborazione con la biblioteca dell’A.I.S.E.
Domenica 15 maggio 15,30
Claudio Damiani accompagnerà i visitatori in una passeggiata che farà da sfondo al racconto di sé e alla lettura delle proprie poesie.
Damiani è stato scelto dagli organizzatori perché è un poeta che ama la terra italiana, i paesaggi, le luci, e un poeta al contempo che ha cercato di costruirsi all'interno del Novecento italiano un percorso autonomo, preferendo alla lezione di avanguardie e neoavanguardie quella di Orazio, di Petrarca, della poesia classica cinese.
Inoltre, per Damiani il paesaggio delle colline metallifere rappresenta un momento importante della propria memoria familiare, poiché il padre, ingegnere minerario, ha lavorato proprio a Boccheggiano.
Le colline metallifere sono la patria letteraria di molti scrittori che tra l’Otto e il Novecento hanno narrato con grande efficacia i loro luoghi, rendendoli così condivisibili e ospitali. Giuseppe Bandi, Luciano Bianciardi, Renato Fucini, Carlo Cassola, Arrigo Bugiani. Una tradizione che deve ancora essere messa a frutto e apprezzata sia dagli abitanti sia dai turisti, che potranno in futuro usufruire di percorsi tematici e servizi culturali in tutto il territorio del Parco delle Colline Metallifere.
LE TAPPE DI UN PERCORSO
Dal 2000 L’Altra Città ha deciso di affiancare all’opera di recupero umano che il Ce.I.S.
conduce alla Steccaia con il suo Programma terapeutico una feconda attività di recupero territoriale, affinché gli utenti e le loro famiglie, gli operatori e i lavoratori prendessero coscienza del valore storico del luogo in cui trascorrevano momenti così importanti della loro vita, ma anche perché la piccola comunità di Ponte Tura fosse visibile all’esterno, trasparente, integrata in un tessuto sociale vivo.
1. Da questa intenzione sono nati progetti che hanno contribuito in maniera incisiva al miglioramento della qualità della vita in quell’area e alla prevenzione del disagio sociale, costruendo inoltre una rete di partenariato assai solida ed estesa:
- il progetto di formazione per volontari (“Dal diverso al Diversivo”, cofinanziato dal Cesvot) e l’allestimento di tre percorsi didattici;
- la collaborazione al Progetto Bonifica Grossetana (“La Memoria della terra” 2002 e “Dietro il paesaggio” 2003) attraverso l’organizzazione di eventi, la progettazione di itinerari didattici storico-naturalistici, la gestione di servizi di visite guidate e la pubblicazione di opuscoli informativi;
- la collaborazione alla progettazione partecipata di Ribolla 2004 e alle attività educative correlate;
- il convegno “Fare società” e la pubblicazione del volume “Progetto e racconto di un’altra città”;
- il progetto di formazione per volontari “La memoria della terra”, cofinanziato dal Cesvot.
2.
Da queste esperienze di animazione socioculturale sono nate oggi importanti collaborazioni con le istituzioni per la gestione di strutture e servizi:
- Il centro visite Casa Nova del Belagaio, che la cooperativa Solidarietà è crescita, socio dell’Altra Città, gestisce in ATI con le coop. Il Nodo, Lo Scoiattolo, LISA.
- La Porta del Parco delle Colline Metallifere di Ribolla, attraverso la quale si intende continuare l’esperienza di Ribolla 2004 inserendola proficua ente nella fondamentale iniziativa del Parco Archeologico e Tecnologico.
3.
Dall’incontro tra l’attività terapeutica del Ce.I.S. con questi nuovi interessi per lo sviluppo di Ponte Tura e, soprattutto, con l’Associazione Grifo Dog e la sua esperienza nel campo dell’addestramento cinofilo, nasce il progetto DOG VILLAGE, finanziato dall’ENTE CASSA DI RISPARMIO DI FIRENZE. Si tratta di un progetto sperimentale che prevede il coinvolgimento di nuovi volontari: un gruppo di proprietari di cani che saranno seguiti da un ispettore cinofilo e da una squadra di operatori e psicologi che verificheranno le possibilità di utilizzo della pet therapy sulle persone ospiti del programma terapeutico.