Una interrogazione sul progetto presentato dal Comune di Firenze sul parco fluviale dell'Arno e denominato "RiverLinks" è stata presentata dalla consigliera di Alleanza Nazionale Gaia Checcuci. Si tratta di un progetto del valore di 450 mila euro finanziato per il 50% dalla Comunità europea, per il 35% dal Ministero dell'Economia e per il resto dal Comune di Firenze. «Vogliamo chiarezza su tale progetto - ha chiesto Gaia Checcucci - e sulle attività che saranno espletate. Dagli atti allegati alla delibera, in particolare dalla lettura della scheda del progetto, si fatica a capire in che cosa consiste tale attività.
Si legge che l'obiettivo è "lo scambio di esperienze e realizzazione di progetti pilota sulla base di un metodo ottimizzato attraverso sinergie di pianificazione e metodi di governo integrati e sostenibili. In particolare, si intendono valorizzare le risorse ambientali, culturali e naturali dei bacini fluviali metropolitani, dotare l'area metroplitana di un'interfaccia qualificata e sicura con il fiume". Più avanti c'è scritto che lo scopo è lo "sviluppo economico e sociale dei territori in armonia con i valori ambientali e culturali dei bacini fluviali".
Si legge inoltre che gli argomenti di studio saranno "la riqualificazione delle sponde e la creazione di spiagge; la sistemazione di vasche di laminazione; la realizzazione delle fermate del trasporto fluviale;la realizzazione di infrastrutture puntuali"». «La spiegazione dell'attività non è di facile comprensione - ha sottolineato la consigliera di Alleanza Nazionale - data la vaghezza e la genericità delle espressioni utilizzate nel descrivere il progetto coordinato da dottor Malin: il parco fluviale dell'Arno è di competenza della Provincia mentre della pianificazione si occupa l'Autorità di bacino dell'Arno.
Tra l'altro ci sono già associazioni che si occupano di studiare l'Arno: tra queste figura l' "Associazione per l'Arno che fa qualcosa del genere. Mi chiedo e chiedo all'assessore qual è l'effettiva attività che viene espletata con questi 450.000 euro di finanziamento visto che di studi sull'Arno e sui parchi fluviali ve ne sono molti, così come molti sono i soggetti che se ne occupano per finalità istituzionali, alcuni dei quali altamente competenti». «Qual è la "competenza altamente qualificata " di questa società? - domanda l'esponente del centrodestra - e, soprattutto, cosa è stato fatto fino ad oggi e che cosa verrà fatto da ora fino al 2006, visto che si tratta di un incarico rinnovato a decorrere dal 2003 per il complessivo importo di 450.000 euro? Forse si tratta del progetto al quale sono legati gli incarichi che i revisori dei conti del Comune hanno respinto il 10 febbraio scorso sostenendo che non era chiara la struttura della società "city factory" a cui si affidava la consulenza che per la tranche 2005 corrisponde all'importo di 31.741.
I revisori, inoltre, hanno scritto che non è chiara neanche la motivazione che giustificava l'importo di 15.912 e 12.852 euro per due architetti che fanno capo alla stesa società. L'amministrazione comunale ha riproposto senza variazioni questi ncarichi ma nella delibera non ha fornito ulteriori elementi di chiarezza sul perché occorra avvalersi di queste professionalità. Dalle ripartizioni della spesa nel triennio 2003-2006 che riguardano questo progetto si vede che: per le spese tecniche si spenderanno 33.000 euro; per le opere 50.000 euro; per le trasferte 45.000 euro per la contabilità e rendicontazione 34100 euro; per il piano dell'attività e comunicazione 71900 euro; per il controllo qualità 44.000 euro; per la logistica ed il coordinamento 112.000 euro.
Di questi 225.000 sono a carico della Unione Europea; 157.500 a carico del Ministero Economia e 67500 euro a carico del Comune».