Firenze, 6 maggio 2005 Al termine della Tavola Rotonda indetta da Unioncamere Toscana ed Irpet, siamo o non siamo di fronte alla crisi dell’industria?
La posizione di Confindustria coglie nella situazione attuale anche elementi positivi, di trasformazione che farebbero sperare in un superamento della crisi, mentre la posizione della CGIL Toscana evidenzia “il pessimismo della ragione”, e quindi invita a prendere consapevolezza della crisi esistente.
Il comparto dell’artigianato è senza dubbio in profonda difficoltà, come afferma CNA Toscana, che si definisce inquieta, soprattutto in previsione dei valori di crescita del terziario non a valore a aggiunto previsti negli scenari futuri.
La Regione Toscana, cosciente dell’esistenza delle difficoltà a livello produttivo, si propone di “recuperare” con politiche selettive, mirando gli investimenti nei settori più dinamici.
Unioncamere Toscana mette in evidenza come nelle analisi fornite in realtà la crisi dell’industria è attribuita interamente a fattori endogeni, che pure esistono (bassa crescere della produttività, domanda stagnante), ma sicuramente una parte rilevante dipende da fattori esogeni, ed in particolare dal rapporto euro/dollaro e euro/yuan che, se riportati su livelli di parità reale, consentirebbero una crescita più sostenuta.
A conclusione della discussione dall’Irpet emerge la necessità di chiedersi se sia possibile distinguere il settore terziario dal sistema produttivo industriale.
Una distinzione che risulta fittizia in quanto la stessa industria necessita di sinergie con il terziario per raggiungere i mercati, anche se non è da sottovalutare la posizione del cosiddetto terziario di “rendita”.