Tavarnelle Val di Pesa, 26 aprile 2005- “Tetti ventilati”, in modo da proteggere le abitazioni da un eccessivo riscaldamento nei mesi estivi e dalla necessità di far uso di impianti di condizionamento per raffrescarle; “vetri selettivi” alle finestre in modo che anche in questo caso non producano troppo calore al contatto con la luce; utilizzo di materiali naturali come sughero e fibra di legno per la coibentazione degli ambienti; uso di membrane impermeabilizzanti di tipo traspirante; impiego esclusivo di intonaci a base di calce; tinteggiature con materiali di grassello di calce; caldaie a condensazione per il risparmio energetico e l’ottimizzazione dell’energia consumata: è lungo e dettagliato l’elenco delle prescrizioni di bioarcheittetura indicate per il peep Romita dal Comune di Tavarnelle Val di Pesa, al momento di dare il definitivo via libera ad una previsione urbanistica che risale al 1994.
Il Comune ha richiesto fra le altre cose anche la costruzione di un deposito interrato per la raccolta delle acque piovane.
Il deposito dovrà essere di adeguate dimensioni per l’utilizzo di quell’acqua piovana raccolta, da utilizzare in sostituzione di quella potabile per l’inaffiatura dei giardini.
«Quella messo a punto per il Peep di Romita è un passo in avanti importante sulla strada della qualità dell’abitare – dichiara il sindaco del Comune di Tavarnelle Stefano Fusi – nella direzione della sostenibilità ambientale ed energetica delle abitazioni, ed è tanto più significativo se si pensa che si tratta di edilizia popolare».
L’approvazione del Peep Romita risale al 1994, ma adesso è stata ritenuta opportuna e necessaria una revisione del piano attuativo, con una riduzione delle volumetrie edificabili, portata da 6300 a 4200 metri cubi, e una riduzione dell’impatto visivo delle abitazioni.