Capita a tutti di sbagliare. Il sottoscritto in particolare ci riesce benissimo. Capita di prendere ad esempio delle persone che poi ti deludono. Ecco. Francesco Baccini mi ha deluso, e tanto. Ma non a causa delle bestemmie tirate in diretta, d'altronde chi è senza peccato scagli la prima pietra. Mi ha deluso come artista. La prima volta quando ho saputo che era entrato in quella buffonata che è la Music Farm, la seconda quando ho saputo (come avrei potuto non saperlo, visto che questa è la notizia del giorno....) il motivo per cui è stato espulso. Di Dolcenera invece non ne parlo (come non se parlerà più tra due mesi), d'altronde è già triste solamente fare dei concerti al Saschall davanti a trenta persone o pocopiù,e non credo che la bella Manuela abbia bisogno di altre critiche. Mi ricordo di un concerto di Francesco a San Salvi, un concerto bellissimo, che fu registrato e messo in vendita con il titolo di "La Notte non Dormo Mai".
In quel ciddì ci sono pure io, che urlo uno sguaiato 'sei un mito' alla fine di "Ho Voglia di innamorarmi" e che la produzione ha tenuto per l'edizione definitiva. Prima ne ero orgoglioso,adesso un po' meno. Non certo perché il disco sia privo di valore, anzi! E' una testimonianza del fatto che Baccini dal vivo rende sempre meglio che in studio. E allora perché, mi chiedo, partecipare a quel baraccone che è la Music Farm, e non continuare a scrivere bellissime canzoni (avete mai sentito "Mani di Forbice" oppure "La Giostra di Bastian"?) e a portare in giro la propria musica? Lo so bene che certe volte per gli artisti è dura: i soldi scarseggiano spesso, il successo tarda ad arrivare e il mondo della musica in particolare è un mare pieno di squali che ti obbligano a fare quello che vogliono.
Credetemi, io, che sono solo un musicista a "mezzo servizio" l'ho già capito. Figuriamoci chi fa il musicista di professione! Francesco Baccini è l'esempio fulgido che oggi, nell'ambiente musicale italiano, è molto difficile restare onesti con se stessi: è molto più facile cedere alle lusinghe di qualche pescecane mediatico che cercare di portare avanti una ricerca musicale continua, faticosa e a volte infruttuosa. E quelli della tivù lo sanno bene: scelgono in modo appropriato le loro "cavie".
Dico, ce lo vedreste Vasco Rossi nella Music Farm? Io no. Come non vedrei mai un Roberto Baggio in una puntata di Campioni. Mi verrebbero molti commenti "fuori dai denti" sull'onestà artistica e intellettuale di molti "artisti" che svendono il loro talento in manifestazioni dal dubbio gusto, per soldi. Certo. E per che altro sennò? Per la speranza di ritornare a cavalcare l'onda? Non credo proprio. Sarà che io sono un idealista, oppure perché il sottoscritto con la propria musica ci ha sempre "fatto pari" (se non ci ha rimesso,il che è molto più probabile).
E credo che chi fa arte debba sempre e soltanto essere spinto dal "sacro fuoco", e non da secondi,e ben più bassi, fini. La conclusione di questa articolo non può che essere la stessa che io mi propongo da sempre: cercare la propria strada altrove, nel mondo dell'autoproduzione o delle piccole produzioni indipendenti, lontano dalle major. In questo sottobosco sempre più importante stanno nascendo realtà musicali (ma anche di altri settori) bellissime, pure e oneste. E chi legge i miei articoli su Nove,sa che io sono sempre molto attento a queste realtà,capaci di mettere in scacco anche i più grandi leader mediatici. Lontano dai riflettori della prima serata, nei garage e nelle cantine del nostro panorama fiorentino (ma anche altrove), ci sono degli artisti che niente hanno da invidiare ai grossi nomi che la televisione ci propina ogni giorno.
Basta solo aprire gli occhi, e le orecchie.Altro che Music Farm! Marco Lastri