Firenze, 21 Aprile 2005- Questo il testo dell'intervento di Monica Sgherri, capogruppo di Rifondazione Comunista:
«Le dichiarazioni sui giornali di cronaca locale degli 89 imprenditori che contestano la realizzazione di un inceneritore a Case Passerini conferma l'insostenibilità di tale scelta e la sommarietà dei motivi che la supportano.
"Di salute si tratta" è riportato tra virgolette. Questa è una contestazione difficilmente rimovibile.
Noi ribadiamo la superficialità e la contraddittorietà delle scelte che le amministrazioni vorrebbero adottare proprio a partire dalla VIS.
Infatti bisogna ricordare che la VIS riteneva meno peggio la localizzazione a Case Passerini solo in nome ad un numero minore di abitanti, escludendo però le migliaia di lavoratori che invece dalle otto della mattina alle diciotto lavorano in quell'area il cui diritto alla salute non esiste. Quello che è ancora più grave, sempre a proposito di salute, è che le amministrazioni ignorano i risultati di uno studio micro geografico denunciati in un autorevole Master di epidemiologia, i cui relatori sono gli stessi autori della VIS.
Studio che evidenzia una incidenza maggiore di patologie gravissime (a partire da tumori al polmone) rispetto alla media provinciale. Dallo studio microgeografico emerge infatti un quadro disastroso dal punto di vista della sanità pubblica, che interessa gran parte dell'area della piana. La cartina sintetica dei dati riportati individua, su 32 micro-aree in esame, 11 zone dunque più di un terzo) che presentano un eccesso di rischio di morbilità per almeno una delle patologie ritenute correlate con l'inquinamento ambientale.
Tali aree coprono complessivamente il 48,5 % della popolazione residente in studio. In 8 aree su 11 la patologia in eccesso di morbilità è un tumore, in due aree sono i difetti congeniti, in 7 /11 l'eccesso è costituito dall'insieme delle malattie polmonari più la diagnosi di bronchite e di asma nei bambini. In tre aree l'eccesso è relativo al tumore della vescica, in 2 il sarcoma, in due il tumore del polmone, in 2 il tumore del colon, in 1 il linfoma non-Hodgkin. In 5 delle 11 sono presenti almeno due patologie in eccesso di rischio.
A questo proposito si tenga presente che l'area di riferimento è la provincia di Firenze una delle aree più inquinate in assoluto a livello nazionale. Il discorso potrebbe anche chiudersi qui, ché il dato è di per se bastante ad indicare la necessità , quanto meno, di un monitoraggio attento di tutte le fonti attualmente in essere ed una pronta pianificazione di interventi correttivi e di protezione per la popolazione (fra gli interventi protettivi non figurano in letteratura gli inceneritori di rifiuti!).
Insomma la verità comprovata è che parliamo di un'area già fortemente compromessa dagli attuali livelli di inquinamento, derivanti dagli effetti di carichi inquinanti gravissimi tra cui a solo titolo di esempio l'autostrada, l'aeroporto, i grandi attrattori di traffico privato e i centri commerciali. A proposito di diritto alla salute le amministrazioni interessate dovrebbero prendere in considerazioni solo interventi di risanamento ambientale altro che aggiungere in quell'area un nuovo carico devastante come quello di un inceneritore.
La presa di posizione degli 89 imprenditori ci dice che la scorciatoia di prendere in considerazione solo gli abitanti è poi nei fatti di breve durata. Visto le dichiarazioni degli imprenditori forse sarebbe opportuno che anche le organizzazioni sindacali si esprimessero a difesa della salute dei lavoratori che rappresentano. Non ultimo su questo dovrebbero farsi sentire gli stessi lavoratori. Chiediamo dunque che venga scartata immediatamente tale scelta di localizzazione e poiché il diritto alla salute è un diritto inalienabile per qualunque ipotesi di localizzazione va invece intrapresa con coraggio e determinazione la strada della diminuzione della produzione dei rifiuti.
L'opzione zero è davvero l'unico obiettivo percorribile e raggiungibile. Esempi positivi già in essere di abbattimento della produzione di rifiuti ci sono proprio in quella zona e vanno estesi. Ricordiamo la recente convenzione di Ingromarket per la differenziazione dei rifiuti che ha già prodotto ottimi risultati. Ricordiamo anche l'esperienza pilota in essere nel Comune di Sesto Fiorentino: con il porta a porta, la raccolta differenziata è salita al 61%. Un tale risultato. se esteso in Ato 6 supera definitivamente la soluzione impiantistica dell'incenerimento.
Chiediamo una discussione urgente in consiglio comunale sui contenuti della VIS e dello studio epidemiologico al fine di coinvolgere i consigli elettivi, le popolazioni, le categorie economiche e le rappresentanze dei lavoratori sulle politiche di produzione e smaltimento al fine di superare qualunque ipotesi di realizzazione di un'impianto di incenerimento».