Il Nucleo di Polizia Giudiziaria del Corpo di Polizia Provinciale ha effettuato delle perquisizioni che hanno portato al sequestro di materiale interessante ai fini delle indagini sui molti avvelenamenti di cani che si sono verificati negli ultimi anni nella zona di Reggello. Sono stati trovati in particolare notevoli quantità di fitofarmaci contenenti prodotti tossici assimilabili alle sostanze stricninosimoli oggetto delle indagini, 7 tagliole a scatto per la cattura degli uccelli, 8 lacci in acciaio, 3 trappole a doppio passaggio non autorizzate, 3 lacci per mammiferi, 4 tagliole di grosse dimensione per mammiferi.
Le perquisizioni hanno portato inoltre al sequestro di armi detenute in violazione alla normativa vigente e di un ingente quantitativo di munizioni e pallottole non denunciate all’autorità di Pubblica Sicurezza.
Stragi di animali domestici con esche e bocconi avvelenati si verificano da anni nella zona.
Fra gli ultimi casi la morte del cane della direttrice di un museo fiorentino, avvenuta in località Rio di Luco, frazione di Montanino.
La Procura della Repubblica di Firenze ha aperto un fascicolo per i numerosi avvelenamenti avvenuti all’interno della Zona di ripopolamento e cattura “Vaggio” e nel territorio limitrofo.
Nell’ambito di questa indagine sono scattate le perquisizioni della Polizia Provinciale nei confronti di alcuni responsabili della gestione faunistica dell’area interessata, ritenuti indiziati di aver avvelenato e ucciso negli ultimi cinque anni 23 cani di proprietà di persone che abitano all’interno e sul confine della zona di ripopolamento e in relazione al ritrovamento di esche avvelenate con prodotti tossici contenenti principi attivi degli inibitori delle colinesterasi.
Come si evince dai rapporti annuali del Corpo di Polizia Provinciale il territorio reggellese è uno dei più a rischio per quanto riguarda gli avvelenamenti degli animali domestici, ora puniti ai termini delle nuove disposizioni della legge 189 del 2004, che ha inserito nel Codice Penale i nuovi articoli 544 bis e 544 ter, che comminano reclusione e multe a chi uccide gli animali o reca loro danno.
Sulla base dei dati raccolti sarà accentuata dagli agenti provinciali la vigilanza, per frenare il fenomeno criminale e l’uccisione di animali che nulla hanno a che vedere con quelli invece nocivi che costituiscono un cruccio per chi gestisce istituti faunistici.
Rispetto al problema rappresentato da quest’ultimi la Provincia di Firenze ha emanato provvedimenti per il controllo dei predatori da effettuarsi nelle strutture faunistico-venatorie sotto la sorveglianza della Polizia Provinciale, con personale altamente specializzato e con i mezzi e i sistemi previsti dalla legge.