Una corona di fiori nel 197° anniversario della nascita di Antonio Meucci, inventore del telefono. La cerimonia si è svolta ieri presso la casa natale di Meucci, in via de' Serragli 44, alla presenza dell'assessore alle tradizioni popolari Eugenio Giani. "Questa commemorazione - ha detto l'assessore Giani - è un preciso impegno assunto dall'Amministrazione comunale lo scorso anno in occasione dello scoprimento di una lapide in ricordo di Antonio Meucci nella Basilica di Santa Croce. Ogni anno, il 13 aprile, la cerimonia si ripeterà".
La lapide di Meucci si trova sotto a quella di Leonardo da Vinci e accanto a quella di Guglielmo Marconi nella Basilica di Santa Croce, la chiesa nella quale Firenze ricorda da secoli i suoi grandi. La lapide, una targa forgiata in particolare bronzo e collocata tra il secondo e il terzo altare porta la scritta: "Lontano dalla patria/di sulla sponda atlantica/ che per primo un altro fiorentino toccò/offrì col telefono/ lo strumento che annulla oggi/ogni distanza tra uomini e popoli". "Meucci - ha ricordato l'assessore Giani - fu costretto ad andarsene dal Granducato di Toscana e da Firenze, dove lavorava come macchinista al Teatro della Pergola e dove sperimentò le prime applicazioni del telettrofono, per le sue idee liberali.
E il riconoscimento per l'invenzione del telefono da parte Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti d'America, è arrivato solo l'11 giugno 2002".