La società Acea a non acquisterebbe il 40% del pacchetto azionario di Publiacqua spa. Acea ha imposto a Publiacqua un vero e proprio diktat: anzitutto chiede il recupero degli otto milioni di euro di utile che quest'ultima ha distribuito ai soci invece di portare in capitalizzazione. In secondo luogo la società romana chiede una revisione delle attuali tariffe. Infine pretende la cessione gratuita del 50% di "Publiacqua ingegneria".
Nessuna fuga di Acea da Publiacqua, anzi un'accelerazione per l'ingresso definitivo della spa di Roma nella società di via Villamagna.
E' quanto replicano il presidente del Collegio Vigilanza Accordo di Programma tra i Comuni Ato 3 e assessore ai lavori pubblici Paolo Coggiola, Consiag e Acea a quanto apparso sulla stampa cittadina.
In dettaglio:
a) Acea spa è il legittimo assegnatario della gara per la scelta del socio privato. L'aggiudicazione consentirà di realizzare un disegno industriale su scala regionale nel settore idrico, che è elemento essenziale di equilibrio tra qualità ed economicità del servizio fornito.
La valutazione è pienamente condivisa da Acea e così confermata dalla stessa società in tutti gli incontri che si sono svolti. L'attuale discussione è mirata ad individuare una maggiore complementarietà tra i due diversi contraenti.
b) Il confronto che si sta attualmente svolgendo è mirato all'accelerazione dell'ingresso definitivo di Acea in Publiacqua ed a questo proposito è già fissata la data per un incontro conclusivo.
c) In vista della definitiva aggiudicazione, si è doverosamente aperto un confronto tra i soci pubblici ed Acea, dal quale, entrambe le parti, debbono uscire certe che, nel frattempo, non si siano verificati fatti che abbiano sostanzialmente mutato la struttura patrimoniale di Publiacqua rispetto al momento della gara, col previsto apporto di Acea di 60 milioni di euro.
d) la sensibilità della parte pubblica è calibrata sulla necessità di garantire un giusto equilibrio tra le due parti senza che tutto ciò faccia ricadere, oneri impropri sui cittadini utenti dell'area metropolitana.
In relazione alle notizie apparse ieri sulla stampa il Presidente di Consiag, Paolo Abati, precisa che: "Consiag si adopererà, come fatto finora, per creare le condizioni necessarie all’ingresso del socio privato ACEA e completare la ricapitalizzazione di Publiacqua: obiettivo questo, concordato tra tutti i soci di Publiacqua.
Lo scopo degli incontri che si sono svolti e si svolgeranno tra i maggiori soci di Publiacqua hanno, quindi, come scopo il raggiungimento dell’obiettivo concordato. Consiag ha sempre lavorato nella prospettiva di una soluzione ottimale per Publiacqua. Sono, dunque, fantasiose e prive di fondamento tutte le altre notizie a cominciare dalla scalata di Consiag in Publiacqua".
«Su questa vicenda l'amministrazione deve fare la massima chiarezza, a partire da lunedì prossimo in consiglio comunale» E' quanto chiede la capogruppo di Rifondazione Comunista Monica Sgherri che ha presentato una domanda di attualità.
«Siamo di fronte ad una situazione grave - ha sottolineato la capogruppo di Rifondazione Comunista - Publiacqua ha un indebitamento preoccupante, che poteva e doveva essere evitato. Il consiglio comunale deve essere subito informato: su questo servizio pubblico essenziale non possono essere accettati né ricatti né diktat. In particolare, rispetto alle bollette "impazzite" che stanno arrivando in questi giorni ai fiorentini, si deve escludere qualunque aumento della tariffe. Al contrario, queste ultime devono essere rimodulate per venire incontro ai bisogni vitali delle famiglie».
«Siamo sempre stati contrari alla privatizzazione - ha concluso - quanto accaduto dimostra che i pericoli a suo tempo denunciati drammaticamente si stanno dimostrando veri. L'ipotesi da prendere in seria di considerazione è la "ripubblicizzazione" di Publiacqua: invece di pagare il 7% di interessi al privato investitore mettiamo in conto di assumere un mutuo per acquistarla».