Prato, 6 aprile 2005- Di fronte al perdurare della crisi economica del tessile, ancora considerato il motore dello sviluppo locale, e alla mancanza di segnali concreti di azioni a sostegno del settore da parte delle Istituzioni, le organizzazioni di rappresentanza delle imprese - Cna, Confartigianato, Confesercenti e Uip - e dei lavoratori, Cgil, Cisl e Uil – hanno ritenuto necessario avanzare la richiesta di convocazione straordinaria delle assemblee elettive dei Comuni e della Provincia di Prato, aperte alle organizzazioni di rappresentanza locali, per giungere all’approvazione di una mozione sullo stato di crisi strutturale del settore tessile da inviare al Governo e alla Comunità Europea.
Stanno purtroppo crescendo le preoccupazioni per l’andamento negativo delle commesse sulla stagione invernale, l’incremento delle importazioni in Europa dalla Cina, il saldo negativo dell’occupazione e la chiusura di imprese. Ma si avverte anche la sensazione che, nonostante le numerose iniziative intraprese dalle forze economiche e sociali del territorio (petizione popolare a sostegno della vertenza tessile, consegnata ai Governi regionali e nazionali; dichiarazioni congiunte delle categorie economiche e sindacali in occasione dello sciopero nazionale del tessile dell’8 marzo; ripetuti tentativi sulla Commissione Europea, in particolare sul Commissario al Commercio Mandelson, per decretare le misure di contenimento dell’import dalla Cina), permanga una generale sottovalutazione del problema da parte delle forze politiche e istituzionali.
Da qui l’esigenza di un atto politico straordinario di tutte le assemblee elettive del territorio, che gridi con forza il rischio concreto di dissolvimento del distretto, se non si interviene con urgenza con politiche industriali di difesa: reciprocità, rintracciabilità, made in e di attacco: prima di tutto ricerca ed innovazione di mercato ma anche innovazione del modello di sviluppo, infrastrutture e costi di produzione.
Anche al fine di accelerare i tempi dell’iniziativa, i firmatari hanno chiesto la convocazione in un unico contesto di tutti i Consigli Comunali e di quello Provinciale.