Firenze, 2 Aprile 2005- Il presidente della Regione Toscana Claudio Martini si é recato ieri in visita all'arcivescovo di Firenze.
Ogni media dedica ampissimi spazi al papato di Giovanni Paolo II. Il venduto quotidiano economico Il Sole 24 Ore, oggi, gli dedicava 9 pagine. 25 addirittura il quotidiano piu' venduto nella Penisola, il Corriere della Sera. Per tutta la prima e
seconda serata, le tre reti RAI erano dedicate al medesimo argomento. Mentre sulle emittenti private la situazione era la medesima.
Ma TG RAI e Mediaset protestano per silenzio stampa imposto e il Tg3 denuncia: "Sul Papa ci hanno censurato".
È polemica in Rai e negli ambienti politici anche per le decisioni assunte in tema di programmazione nella tarda serata di giovedì. Siccome Raiuno sceglie di mandare in onda il premier a Porta a Porta, piuttosto che una diretta sul Pontefice, ha suscitato la polemica del sindacato giornalisti. E anche il Comitato di redazione del Tg3 contesta la scelta di preferire Berlusconi al posto del Papa.
"La Rai -commenta Vincenzo Donvito, presidente Aduc- visto che e' pagata col denaro pubblico (e con la gabella del canone/tassa che ognuno di noi paga per il solo fatto di possedere un televisore foss'anche per farci giocare i ragazzini con la playstation), la questione ci pare un po' diversa.
Sia perche' dovrebbe fornire un servizio pubblico che, al di la' della centralita' del nostro evento, da pubblico viene trasformato in unico, sia per le risorse impegnate in modo improprio (e in un certo senso anche ripetitivo).
Noi non siamo ovviamente in grado di suggerire alla Rai cosa dovrebbe fare o meno, ma da utenti/paganti obbligati ci viene il dubbio, per esempio, perche' su tre reti non se n'e' dedicata una all'evento, con dovizia di cura, particolari etc.. e le altre due, invece, oltre ai canonici tg, a svolgere la loro funzione di informazione e intrattenimento pubblico.
Per carita' -dira' piu' di qualcuno- e chi le mette d'accordo le tre redazioni che si fanno concorrenza fra loro. a parte il dato ridicolo di concorrenza all'interno della stessa proprrieta' (anche pubblica), abbiamo l'impressione che in questo caso la Rai abbia voluto privilegiare il suo assetto di equilibrio e potere interno piuttosto che la missione per cui esiste, cioe' il servizio ai cittadini.
E non ci sentiamo estremisti nell'apostrofare questo comportamento come da servizio unico, al pari di quello della provincia de L'Havana, in quanto, oltre al dato unico c'e' anche da aggiungere il black-out di informazione su quanto succede oltre a quell'evento, nel mondo e in Italia, dove tra l'altro e' in corso una tornata elettorale.
Il nostro disappunto, sotto forma di segnalazione, lo inviamo anche alla Commissione parlamentare di vigilanza".