(Venturina (Li), 30 marzo) L'appuntamento è di quelli che si annunciano intriganti. Gherardo Colombo, forse il magistrato più famoso d'Italia (sue le inchieste più scottanti degli ultimi 25 anni di storia d'Italia: dalla P2 a Mani Pulite, da Previti a Berlusconi), ha deciso di cimentarsi in un terreno per lui inedito: la figura di don Lorenzo Milani, priore di Barbiana. Stimolato dall'ultimo libro di Mario Lancisi, No alla guerra, edito da Piemme, in cui si ricostruisce, a 40 anni di distanza, la battaglia del priore di Barbiana per il riconoscimento dell'obiezione di coscienza, che culminò nella celebre Lettera ai giudici del tribunale di Roma che giudicarono don Milani per il reato di apologia di reato in seguito alla sua Lettera ai cappellani militari, Colombo "giudicherà" le tesi del prete fiorentino sul valore dell'obbedienza alle leggi, sul rapporto tra coscienza e norma, tra morale e diritto, sull'obiezione alle leggi ingiuste, su guerra e pace, patria e oppressi.
Don Milani fu condannato in appello. E quarant'anni dopo don Milani è ancora da condannare o da assolvere? Il "processo"-dibattito , organizzato da AttivArci e Rete Radiè Resh, si svolgerà sabato 2 aprile alle ore 17 presso la sala del Calidario a Venturina. Oltre a Colombo sarà presente anche l'autore del libro.